Page 70 - Momenti della vita di guerra - Dai diari e dalle lettere dei caduti
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Il cimento della vita 21
(3 gennaio ’16). La guerra viene sempre più a me, il giorno della prova è vicino;
per l’Italia nostra tutto si deve soffrire, tutto sopportare. Io mi chiamo lieto di pren-
der parte a queste azioni controffensive che dovranno respingere definitivamente gli
aborriti nemici dalla nostra bella terra .
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E scandisce le grandi parole nella dedica d’un ritratto alla povera madre:
Alla cara mamma mia, che mi ha dato un cuore perché dall’affetto santo per le
persone e le cose, che il tetto natio gelosamente custodisce, tragga un nuovo affetto
per la grande famiglia d’Italia e non perché mi stringa in un vano egoismo che impu-
tridisce le pareti domestiche: offro questo ricordo, mentre mi preparo ad offrire alla
Madre Patria le mie energie, la mia fede, il mio entusiasmo. Pierino .
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Lo stesso sentimento ribadiva ai suoi Amerigo Rotellini, che inviato, subito dopo
la nomina ad ufficiale, in Libia, ed impedito là, dalle disposizioni vigenti, di chieder di
partire per il fronte italiano, per due anni, come preso da una ossessione, continuò a
supplicar suo padre e sua madre perché gli schiudessero la via fatale.
Scriveva ai suoi:
(2 aprile ’16) Dal vostro punto di vista le preoccupazioni saranno giuste; però, per-
mettetemi di dirlo, non mi sembrano opportune. Fanno nascere un sospetto terribile
che in certi casi la famiglia possa divenire un ostacolo tremendo al compimento di
qualcosa che sconvolga la tranquillità ordinaria dell’esistenza in omaggio ad un do-
vere superiore, a un atto superiore. Domani potrebbe divenire necessario di prendere
un atteggiamento deciso contro la maggioranza, esser biasimati, condannati, messi
da parte dell’opinione pubblica – e allora?… Nella vita di tutti i giorni ci possono
essere pericoli più gravi di quelli che ci sono in una guerra; possono essere necessari
una maggiore fierezza e un coraggio maggiore per chi vuol essere devoto al suo dove-
re, che non è il dovere degli altri, alla sua esistenza: che può essere diversa e contraria
a quella degli altri.
E ripeteva al padre:
(24 giugno ’16). Non ti preoccupare delle preoccupazioni eccessive della mamma;
pensa che, se la mamma dovesse essere compiutamente soddisfatta, io dovrei portare con
me per tutta la vita il fardello del rimorso e dell’angoscia d’una grande ora non vissuta .
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La volontà magnanima acquista un pathos di santità nell’animo del volontario alpi-
no Elía Ernesto Begey. Egli era cresciuto in una famiglia piissima, che aveva partecipato
al movimento di risveglio cristiano del Towianski . Il cattolicismo in lui si leva a un
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tono d’interiorità quasi protestante, a una certa latitudine dogmatica e s’intensifica in
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vita morale.
Di famiglia oriunda francese, marito di una francese, egli sentiva di dover combat-
tere per due patrie. Prima ancora dell’intervento si arruola volontario degli alpini. Per
un curioso equivoco, il decreto di mobilitazione lo richiama dal battaglione mobilitato