Page 67 - Repertorio degli Ufficiali dei Carabinieri Reali 1814-1871
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            deve aggiungere che “in Lombardia, in Toscana, nelle Romagne e poi nel Na-
            poletano e nella Sicilia di pari passo con le annessioni o prima ancora di esse,
            saranno i carabinieri ad assolvere il delicato compito di istituire i primi servizi di
            polizia nelle nuove provincie, amalgamando gli stremati organismi delle passate
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            gendarmerie” . In questo modo, mentre il colonnello Trofimo Arnulfi in Lom-
            bardia aveva ricevuto l’incarico ufficiale di organizzare un corpo di Carabinieri
            Reali, altri ufficiali dovettero gestire in autonomia, formalmente dimettendosi dal
            Corpo, l’organizzazione di forze dell’ordine a statuto militare in Emilia-Romagna
            e, particolarmente, il maggiore Giuseppe Formenti a Parma e Modena, il maggio-
            re Filippo Ollandini in Toscana, il luogotenente Francesco Mariani in Romagna,
            per fornire altrettanti strumenti indispensabili ai vari dittatori che, in accordo col
            governo di Torino, poterono così controllare la pubblica sicurezza e condurre quei
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            territori ai plebisciti annessionistici al Regno di Sardegna del 1859-1860 . Tra
            questi ufficiali, Trofimo Arnulfi, ad esempio, può essere una chiara prova della
            concreta possibilità di progressione di carriera all’interno dei Carabinieri dalla base
            sino ai vertici. Nato nel 1803, si arruolò diciassettenne quale carabiniere nel 1820,
            avanzando sino al grado di colonnello che ottenne nel giugno del 1859 quando
            stava organizzando il Corpo in Lombardia. Ricevuta la nomina a maggior gene-
            rale alla fine del 1860, prima ebbe l’incarico di Ispettore dei Carabinieri Reali
            delle provincie meridionali, ovvero nell’ex Regno dei Borbone con l’esclusione
            della Sicilia e quindi fu nominato membro del Comitato e poi, nel 1864, fu pro-
            mosso luogotenente generale. Due anni dopo assunse l’incarico di Comandante
            della Divisione militare territoriale di Catanzaro, terminando così la sua esperienza
            nell’Arma. Formenti ed Ollandini, provenienti dagli ufficiali dell’Esercito, termi-
            narono la carriera dopo aver raggiunto il primo il grado di maggior generale ed il
            secondo quello di colonnello. Più interessante appare il caso di Francesco Mariani,
            il quale aveva iniziato la propria la vita militare come soldato volontario nel 1838;
            raggiunse il grado di luogotenente dei Carabinieri Reali e poi quello di capitano
            nei mesi della costituzione delle nuove forze dell’ordine sotto le varie dittature.
            Dapprima fu inviato a Firenze, nel maggio del 1859 e poi a Bologna nel giugno
            successivo per organizzare anche lì un “Corpo di 500 Carabinieri”, su disposizio-
            ne del governo. Mariani dovette riuscire bene in tale compito tanto che, due anni
            dopo, fu nominato maggiore e nel 1869 luogotenente colonnello; nel ruolo è stato
            riportato successivamente che morì a Roma nel 1873.
               Altri ufficiali furono chiamati per costituire nuovi corpi con funzioni di pubblica
            sicurezza anche nelle rimanenti parti d’Italia che progressivamente entrarono nella







            137   coMando generale dell’arMa dei caraBinieri reali, Vecchia Arma Fedele cit., p. 14.
            138  V. pezzolet, Il Corpo dei Carabinieri cit., p. 134.
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