Page 74 - Repertorio degli Ufficiali dei Carabinieri Reali 1814-1871
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Gli ufficiali dei carabinieri reali (1814-1871) LXXIII
e rimanendovi sino al termine della loro vita militare. Detti ufficiali costituiscono
una parte, quella più alta nella scala gerarchica, tra tutto il personale proveniente
dalla Gendarmeria austro-ungarica; in particolare si devono aggiungere poi alcuni
sottufficiali che proseguirono nella carriera raggiungendo i gradi di ufficiale come,
a titolo d’esempio, Tullio Parisati, Pellegrino Costantin o Carlo Scarabelli. Va detto
quindi che se da una parte si può assistere ad una continua ascesa da parte di milita-
ri provenienti dalla base o da reparti dell’Esercito con una certa apertura nazionale,
dall’altra si apprezza, soprattutto all’indomani della presa di Roma, l’assenza di
ufficiali provenienti dall’esercito dello Stato Pontificio dopo il 1861 e sino alla
promulgazione della legge con cui Roma assumeva il titolo di capitale d’Italia nel
gennaio 1871.
b. medici, veterinari e caPPellani nei carabinieri reali
È parso corretto e anche significativo fornire notizie, oltre che sugli ufficiali dei
Carabinieri Reali, sugli ufficiali e assimilati che svolgevano servizio, che si po-
trebbe definire specializzato, nei Carabinieri con particolare attenzione verso i non
pochi medici dei quali si è già accennato precedentemente citando Giovan Battista
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Eynaudi e Alessandro Cattaneo in servizio nel Corpo . Vi furono molti medici
che prestarono servizio nei Carabinieri come Benedetto Peirolo che vi rimase due
anni, dal 1845 al 1847, o il dottor Emilio Pistono, dal 1847 alla sua morte, l’anno
successivo. Il dottore Quaglio, fu trasferito nei Carabinieri nel 1848 e vi rimase
sino al 1859 per essere spostato presso l’ospedale militare di Genova. Per Cattaneo
si deve segnalare che ottenne il titolo di dottore in Chirurgia e poi in Medicina, per
conseguire successivamente l’abilitazione all’esercizio della professione sanita-
ria. Di costui è particolarmente interessante sottolineare che nel 1845 fu nominato
chirurgo di Eugenio di Carignano e quindi chirurgo capo della casa del principe;
nel 1849, fu destinato presso il quartier generale dell’Armata. Complessivamente
prestò servizio nei Carabinieri dal 1830 sino al 1855, per ben venticinque anni. Tra
i numerosi medici che si avvicendarono nell’Arma si citano Fabre, Kalb, Mercure-
Calembrun, Turina, Picchi, Bonucci, Santoni, Galligo. Di questi se ne ricordano
brevemente alcuni anche per offrire uno spaccato delle diverse provenienze e pro-
fessionalità. Il parmense Mercure-Calembrun era già in servizio nella gendarmeria
di quello Stato quando fu incorporato nell’Esercito italiano prestando servizio nei
Carabinieri dal 1861 al 1863 e dal 1864 al 1866 nella legione Allievi e in quella di
Genova dalla quale poi fu trasferito all’ospedale militare cittadino. Anicio Bonucci
proveniva dalla provincia di Pesaro. In servizio presso i corpi militari con funzioni
di pubblica sicurezza nello Stato Pontificio, transitò prima nei Carabinieri roma-
149 Per i caratteri generali delle attività condotte dal personale medico e veterinario e per il
funzionamento delle strutture sanitarie e veterinarie, si rinvia a ferrUccio Botti, la logi-
stica dell’Esercito italiano (1831-1981), vol. I – I servizi logistici dell’Esercito piemontese
(1831-1861), Roma, Stato Maggiore dell’Esercito – Ufficio Storico, 1991, pp. 139-167.

