Page 76 - Repertorio degli Ufficiali dei Carabinieri Reali 1814-1871
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Gli ufficiali dei carabinieri reali (1814-1871) LXXV
tato nel Regno delle Due Sicilie. Effisio Maria Giuseppe Ferrero, sardo, proveniva
dalla vita civile e rimase nell’Arma cinque anni, dal 1861 al 1866, quando fu mobi-
a
litato per la campagna italo-austriaca come “medico di battaglione di 2 classe per
il solo tempo della Guerra” e poi destinato ad altro reparto. Carlo Leopoldo Coscia
era piemontese, in servizio nell’Esercito fu assimilato al grado di sottotenente a se-
guito della riforma che riguardava i veterinari sottraendoli alla categoria della trup-
pa. Dario Lari invece ebbe una sorte diversa: proveniente dalle forze dell’ordine
toscane passò come brigadiere nel Corpo dei Carabinieri Toscani che, a sua volta,
fu assorbito dai Carabinieri Reali nel 1861; cinque anni più tardi fu cancellato dai
ruoli poiché transitato nel corpo veterinario militare quale veterinario aggiunto.
Gaetano Geronazzo, trevigiano e volontario durante l’insurrezione veneziana del
1848-1849, passò nel 1859 quale veterinario nell’Esercito per svolgere brevemen-
te servizio anche nei Carabinieri. Pure Lorenzo Matteo Rossi, nativo di Rivarolo,
svolse servizio per breve tempo nell’Arma, dal 1867 al 1868. Giuseppe Giordano
prese servizio nella Legione di Catanzaro per pochissimi mesi prima di essere po-
sto in aspettativa per riduzione di corpo. Ignazio Stocco, trevigiano e volontario
nel 1859, passò nell’esercito garibaldino l’anno dopo, fu veterinario nell’Esercito
italiano nel 1862 e destinato presso la legione Cagliari nel 1869 ove chiese prima
un’aspettativa per motivi di famiglia e poi ebbe quella per riduzione di corpo nel
1870. Il comasco Carlo Prevosti aveva già partecipato ai moti del 1848; nel 1859
era nuovamente in servizio e l’anno dopo fu nominato veterinario, assegnato alla
legione di Cagliari nell’ottobre 1869 e, nel marzo 1870, destinato ad altro incarico.
Pietro Antonio Secondo Bonifacio Zabaldano entrò nell’Esercito il 3 giugno 1860
quale veterinario in 2° per essere poi destinato alla legione Allievi il 31 dicembre
1870. Va precisato che Iannaci e Coscia rimasero nei Carabinieri dal 1861 sino al
1870, mentre Chicoli e Carravetta dal 1861 al 1868 quando furono posti in aspet-
tativa per riduzione di corpo. Tutti gli altri ebbero permanenze molto inferiori, in
alcuni casi di pochissimi mesi.
Per quanto riguarda i cappellani militari, si ricordano due sacerdoti in forza ai
Carabinieri: don Giuseppe Vezza e don Luigi Ghione. Il primo vi prestò servizio
per un quindicennio, dal 1835 sino al 1850 quando, in seguito ad un intervento
normativo sul personale dei Carabinieri, la carica fu soppressa a partire dall’anno
successivo. Don Luigi Ghione fu nominato cappellano militare il 4 marzo 1861 e
destinato contestualmente nei Carabinieri Reali ove rimase in servizio sino al 1867,
allorché fu posto in aspettativa per “soppressione d’impiego”. Infine, per terminare
alcuni accenni sugli ufficiali con funzioni logistiche o assimilati, si deve ricordare
che le attività di matrice amministrativa erano generalmente assicurate da persona-
le che aveva maturato una lunga esperienza, anche perché le disposizioni di natura
amministrativa potevano differire da corpo a corpo, creando non poche difficoltà
gestionali. In ogni caso, per quanto riguarda i servizi di natura contabile ammini-
strativa, la questione si pose prepotentemente con lo Stato unitario, quando si rese
indispensabile avere un ufficiale pagatore per ciascuna legione oltre ad un relatore

