Page 75 - Repertorio degli Ufficiali dei Carabinieri Reali 1814-1871
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            gnoli e poi, dopo aver svolto servizio presso un ospedale militare, nel 1861 tornò
                                            a
            al Corpo, nel frattempo divenuto 5  legione (Bologna) ove rimase sino al 1868
            per essere impiegato al locale ospedale militare. Altri ancora militarono nell’Arma
            una volta riorganizzate le istituzioni militari come Tommaso Garibaldi, Giuseppe
            Roluti, Gioanni Corbisier, Nicola Cesaro, Pietro Citarella, Giuseppe D’Ambro-
            sio, Gaetano Tarantino, Giuseppe Panzano, Giovanni Antonio Naretti, Vincenzo
            Mundo, Domenico Bomba, Filippo Capozzi, Bernardino Antonio Bernardi, Carlo
            Bianchetti, Luigi Grimaldi, Andrea Paris, Giuseppe Carraro, Massimo Scanabissi,
            Federico Gavioli, Felice Nicola Raffaele Vita e così via. È evidente che, con la ri-
            organizzazione dei Carabinieri, era indispensabile avere almeno un medico per cia-
            scun comando di corpo in servizio presso la sede del capoluogo di legione. Si tenga
            anche conto che la permanenza in una sede era legata anche al grado ricoperto;
            pertanto alla promozione poteva corrispondere un trasferimento ad altro incarico
            e, spesso, anche ad altra sede. In tale contesto, a titolo esemplificativo, si accenna
            alle carriere di tre medici in servizio nell’Arma: Gioanni Corbisier, napoletano,
            in servizio come medico nell’Esercito delle Due Sicilie dal 1850, fu destinato nel
                            a
            1861 presso la 13  legione (Ancona) ove nel 1864 morì la moglie e l’anno dopo lui
            stesso, colpito dal colera. Gaetano Tarantino, originario della provincia di Catan-
            zaro, anch’egli proveniente dall’Esercito delle Due Sicilie, transitò nell’Esercito
                                                 a
            italiano nel 1861 e fu destinato presso la 7  legione (Napoli) ove rimase sino al suo
            collocamento in congedo, avvenuto nel 1866. Un aspetto interessante da notare è
            il conferimento della croce di cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
            in data 12 ottobre 1862 “per titoli di benemerenza”, riconoscimento non comune
            soprattutto nell’immediato periodo postunitario, soprattutto per chi aveva militato
            alle dipendenze dei Borbone. Infine, Federico Gavioli, originario di Concordia,
            laureato nel 1858 a Modena, l’anno dopo era già in servizio durante la campagna
            del 1859. Dopo aver mutato alcuni incarichi e reparti, l’11 marzo 1866 fu destinato
                  a
            alla 12  legione (Palermo), ove presentò le proprie dimissioni lo stesso anno.
               In linea generale si può osservare che i medici per i quali si è tracciato breve-
            mente un profilo della vita professionale ebbero vicende diverse, accomunate uni-
            camente da un’alta mobilità. Le diverse provenienze, le distinte scelte professionali
            e le varie destinazioni ebbero il loro peso e, spesso, anche i loro disagi perché,
            nonostante le difficoltà, era necessario garantire un’assistenza sanitaria ai militari
            dell’Arma che prestavano servizio disseminati in Italia, sia pure con gli scarsi mez-
            zi dell’epoca.
               Un discorso simile si può fare per i veterinari, che costituirono un nutrito con-
            tingente di specialisti nella forza dei Carabinieri solamente a partire dall’espansio-
            ne territoriale e con l’assorbimento di corpi ad ordinamento militare che erano stati
            costituiti nelle nuove provincie. Infatti, il primo in ruolo risulta essere Maurizio
            Cheli, proveniente dal corpo dei Carabinieri toscani, che entrò nei Carabinieri Rea-
            li il 25 marzo 1860 per passare ad un altro corpo nel 1861. Luigi Palopoli, Alfonso
            Iannaci, Nicola Chicoli, Antonio Carravetta, Giuseppe Giordano avevano già mili-
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