Page 125 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
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Controguerriglia e Controllo del territorio

            pozzo di Maaten es-Sarra e il Gebel Auenat, vera e propria antemurale di quel
            complesso di oasi. Molti anni dopo questi avvenimenti, l’importanza strategica
            della regione sarebbe stata ribadita dalla costruzione di una grande base aerea
            proprio a Maaten es-Sarra, la cui distruzione nel settembre del 1987 da parte
            di forze ciadiane, nel più puro stile dei desert raider, significò la fine del tentativo
            della Libia di Gheddafi di affermare la propria influenza nell’Africa Equatoriale.

               Dopo la presa di Cufra pattuglie di meharisti dei reparti sahariani si erano spinte
            verso il Gebel Auenat e Maaten es-Sarra all’inseguimento dei senussi in fuga,
            raccogliendo una cinquantina di fuggiaschi allo stremo delle forze, e nel luglio
            del 1931 il professor Ardito Desio, in missione per conto della Reale Accademia
            d’Italia era giunto fino ai piedi del massiccio per poi essere costretto a rientrare
            dall’esaurirsi delle scorte d’acqua.  La prima vera ricognizione della zona del
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            Gebel Auenat fu portata a termine nel febbraio del 1932 dal maggiore Ottavio
            Rolle, utilizzando anche in questo caso un autocarro leggero Ford. Intorno al
            massiccio montuoso Rolle scoprì le tracce lasciate dal principe Kemal el Din
            nel 1926 e dalle successive spedizioni britanniche. Era evidente che non c’era
            tempo da perdere e il 27 giugno 1932 Rolle, accompagnato dal tenente Rango
            d’Aragona, lasciò Cufra per rientrarvi il 7 luglio dopo aver seguito l’itinerario
            Maaten  Bisciara  -  Maaten  es-Sarra  -  Gebel  Auenat.  Lo  scopo  dichiarato  era
            sperimentare sul campo i nuovi autocarri FIAT 611C e tracciare un percorso
            adatto per gli automezzi.

               Proprio  in  quei  giorni  l’Ambasciata  del  Regno  Unito  a  Roma  informò  il
            Ministero degli Affari Esteri che una missione scientifica britannica si sarebbe
            presto  recata  nella  stessa  zona  per  completarne  l’esplorazione.  Come  era
            prevedibile la comunicazione, che faceva riferimento alle rivendicazioni di Londra
            sul “triangolo di Sarra”, determinò non solo una replica a livello diplomatico
            che rigettava queste pretese, ma anche una risposta sul campo. Il ministro delle
            Colonie, generale Emilio De Bono, ordinò infatti al Governo della Cirenaica di
            far sì che la spedizione britannica, a cui comunque avrebbe dovuto essere dato
            tutto l’aiuto possibile, trovasse i luoghi già presidiati da reparti italiani. Si mise
            così in moto un’organizzazione che avrebbe visto due distaccamenti autocarrati
            e muniti di stazione radiotelegrafica, agli ordini rispettivamente di Rolle e del
            maggiore Orlando Lorenzini, lasciare Cufra per il Gebel Auenat il 4 ottobre e
            per Maaten es-Sarra il 9.
               Arrivato a destinazione il 7 ottobre, Rolle, che era accompagnato anche da un
            ufficiale della Regia Aeronautica, il sottotenente Ottavio Vimercati Sanseverino,
            vi impiantò un campo d’atterraggio su cui il giorno 9 si trasferì una sezione di 2


            129   R. CHIARVETTO et al., In volo su Zerzura op. cit., p. 40-41.


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