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Scenari Sahariani – Libia 1919-1943 “La via itaLiana aLLa guerra neL deserto”
battaglioni, con un organico di 100 uomini al comando di un ufficiale superiore,
erano articolati su tre compagnie, comandate da un capitano, su quattro squadre
di 8 uomini (un sottufficiale, un graduato e cinque militari di truppa agli ordini di
un ufficiale subalterno). L’armamento individuale era costituito da un moschetto
automatico Beretta con una dotazione di 100 cartucce e da 20 bombe a mano, con
razioni di viveri a secco e acqua per due giorni. Anche il secondo battaglione fu
pronto in meno di un mese e il 20 maggio fu possibile compiere un’esercitazione
di lancio a livello di reggimento impiegando i trimotori S.81 del 15° Stormo da
Bombardamento Terrestre (B.T.) di Castel Benito.
La rotta degli stormi impegnati nell’operazione di aviosbarco nell’ambito delle grandi manovre
del 1938. (AUSSMA)
Nell’imminenza delle manovre, e a soli due mesi dall’attivazione della scuola
paracadutisti, il reggimento era dunque ritenuto sufficientemente addestrato
per poter essere utilizzato in una delle due forme previste: impiego isolato di
una o più squadre in missioni speciali finalizzate alla distruzione di opere d’arte
come ponti e gallerie o all’esecuzione di colpi di mano contro punti nodali
dell’organizzazione logistica e di comando dell’avversario, e impiego d’insieme,
a livello tattico, di uno o più battaglioni. Questa seconda soluzione fu prescelta
per essere attuata nel quadro dell’esperimento di aviosbarco di una grande
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