Page 156 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
P. 156

Scenari Sahariani – Libia 1919-1943 “La via itaLiana aLLa guerra neL deserto”


            difesa, aveva una struttura delle forze imperniata sul XXI Corpo d’Armata, con
            tre divisioni autoportate e un gruppo tattico coloniale, e una componente aerea
            costituita da uno stormo da bombardamento, un gruppo da caccia e uno di
            aviazione coloniale. Tutte le unità, a parte la divisione aerotrasportata costituita
            per l’occasione, avevano gli organici e le dotazioni del tempo di pace, ma a ogni
            divisione erano stati assegnati in rinforzo 250 automezzi. Inoltre due battaglioni
            libici erano stati portati sul piede di guerra per un esperimento di mobilitazione,
            e sempre con il ricorso a personale richiamato era stato costituito il III Gruppo
            Squadroni Spahis, a disposizione della direzione d’esercitazione insieme a due
            battaglioni di camicie nere, uno dei quali supposto, al reggimento paracadutisti
            libici Fanti dell’Aria e a due stormi da bombardamento provenienti dall’Italia.
            Nel  complesso  si  trattava  di  25.000  uomini,  4000  dei  quali  libici,  con  2400
            quadrupedi, 3000 automezzi e 180 velivoli.
               La prima fase delle manovre che si sviluppò tra l’11 e il 18 maggio con il
            trasferimento  da  Bengasi  alla  zona  di  Azizia  del  XXI  Corpo  d’Armata  vide
            l’intervento di forze navali e aeree per proteggere od ostacolare la marcia delle
            autocolonne lungo la litoranea, mentre le altre unità partecipanti alle esercitazioni
            si  andavano  concentrando  tra  Azizia  e  Scecsciuch,  ai  due  lati  della  catena
            collinosa di Bir el-Ghnem. Su questo terreno, che in larga parte pianeggiante era
            quasi ovunque percorribile dagli automezzi, si sviluppò il 22 maggio la seconda
            fase delle operazioni, con la presa di contatto tra i due schieramenti. Il XXI
            Corpo d’Armata muovendo a sud lungo la pista camionabile pedegebelica da
            Azizia a Gasr el-Hag affrontò i reparti avversari avanzanti alle falde del gebel
            per ricacciarli nella Gefara, mentre il XX Corpo d’Armata tentava di aprirsi un
            varco al centro dello schieramento azzurro per irrompere su Azizia e sbloccare
            la situazione di stallo determinatasi alle ali, a Zuara e Jefren. Questa fase delle
            operazioni,  che  vide  un  significativo  intervento  della  Regia  Aeronautica  con
            bombardamenti sulle retrovie, attacchi ai campi di aviazione e interventi a volo
            rasente sulle autocolonne, si concluse con un leggero vantaggio per il partito
            rosso e con i due schieramenti a stretto contatto sulle pendici occidentali delle
            colline di Bir el-Ghnem.

               Per  superare  l’inattesa  resistenza,  e  scongiurare  nel  contempo  il  rischio
            di aggiramento che gravava sulla sua ala destra, il comando del partito rosso
            decise di trasportare per via aerea la sua divisione di riserva sul rovescio dello
            schieramento avversario, nella vasta piana di Bir el-Ghnem, una quarantina di
            chilometri oltre le prime linee. Questo fu quindi il tema della terza fase delle
            manovre, sviluppo e decisione della battaglia, con l’intervento di sorpresa nelle
            retrovie azzurre della 58  Divisione per il quale vennero messi a disposizione del
                                   a
            partito rosso, oltre al Reggimento Fanti dell’Aria, tre stormi da bombardamento
            e  il  gruppo  da  caccia.  Mentre  dunque  il  XXI  Corpo  d’Armata  insisteva  ad


                                                154
   151   152   153   154   155   156   157   158   159   160   161