Page 73 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
P. 73
Controguerriglia e Controllo del territorio
di informazioni disponibili per localizzare la posizione degli insorti, definire il
livello di letalità necessario, colpire con precisione. Tutto questo lo si ritrova già
nelle operazioni aeree condotte in contesti coloniali nel periodo tra le due guerre,
con una differenza, certo non trascurabile, nel livello di attenzione per quelli
che oggi, con espressione non priva di un certo cinismo, chiamiamo “danni
collaterali”. Il problema non era ignorato, ma certo non figurava in cima alla lista
delle priorità, anche se l’opportunità di non compromettere in modo irreparabile
i rapporti con la popolazione era tenuta ben presente.
Colpire il morale dell’avversario per distruggerne la volontà di combattere
era l’essenza delle teorie sul bombardamento strategico, al fine ultimo di portare
il conflitto a una rapida conclusione, e i raid sui villaggi, sui campi coltivati, sul
bestiame, non erano altro che il tentativo di adattarle al contesto delle campagne
coloniali, anche se l’uso illimitato al potere aereo poteva essere politicamente
poco saggio e certo non condivisibile dal punto di vista umanitario. Queste
ultime considerazioni non trovavano però molto spazio anche perché lo schema
sembrava funzionare, e come si è visto era applicato un po’ dovunque e non
soltanto in Libia.
71