Page 77 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
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Controguerriglia e Controllo del territorio

            l’esplorazione  del  territorio  a  vantaggio  delle  colonne  mobili,  gli  attacchi  al
            suolo contro le formazioni armate ribelli e contro la loro struttura di supporto
            logistico  –  comprendendo  in  questa  gli  accampamenti,  le  greggi,  le  mandrie
            di cammelli – il collegamento tra i reparti, a integrazione delle comunicazioni
            radiotelegrafiche,  il  trasporto  di  rifornimenti  e  personale.  Anche  un  ciclo
            operativo minore come quello del luglio del 1928 nella Ghibla, non poteva più
            prescindere dal concorso del mezzo aereo, chiamato a svolgere simultaneamente
            l’insieme  di  queste  funzioni.  Fu  infatti  l’aeronautica  della  Tripolitania,  con  3
            Ro.1 e 4 Ca.73 distaccati da Tripoli a Mizda agli ordini di un asso della Grande
            Guerra, il capitano Antonio Amantea, ad assicurare i trasporti da e per l’oasi di
            Gheriat, permettendo di evitare di spingere piccoli distaccamenti su vie di tappa
            ancora incerte e poco sicure, e fu ancora l’aeronautica a martellare e disperdere la
            mehalla di Mohammed ben Hag Hassen in ritirata a sud di Gheriat esc-Scerghia
            e nella zona di Bir Giafer, non facile da raggiungere via terra.





































                      Una banda di insorti attaccata dal cielo. (Fototeca Stato Maggiore Aeronautica)

               Graziani  riporta  puntualmente  i  dati  che  permettono  di  quantificare  lo
            sforzo prodotto dall’aeronautica nel luglio del 1928 nella Ghibla: 450 ore di volo
            con 140 sortite di ricognizione e 35 di bombardamento, per un consumo di


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