Page 82 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
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Scenari Sahariani – Libia 1919-1943 “La via itaLiana aLLa guerra neL deserto”
ma tornavano in sella per inseguire gli avversari in fuga. Gli ufficiali italiani ne
fecero uno strumento formidabile per il pattugliamento a lungo raggio e per
il controllo del territorio, sfruttandone al meglio la mobilità per affrontare e
battere gli insorti sul loro stesso terreno. Tra le imprese più ricordate, forse anche
per la personalità del protagonista, fu quella compiuta dal duca d’Aosta, che
durante le operazioni nella Sirtica, percorse in due mesi 2000 chilometri con 600
uomini e 800 quadrupedi.
Nel settembre del 1928, Graziani prese spunto dagli insegnamenti delle
operazioni sul 29° parallelo per alleggerire la struttura dei gruppi sahariani e
renderla più omogenea, con l’eliminazione della sezione di artiglieria e la
trasformazione in plotoni meharisti dei plotoni di fanteria montata. L’organico
tipo venne quindi a essere di tre plotoni meharisti di 100 uomini ciascuno, una
sezione mitragliatrici FIAT mod. 1914 su tre armi, una sezione mitragliatrici
leggere su tre armi, una stazione radio, a cui nel 1929 fu aggiunto un plotone
esploratori costituito con gli uomini e gli animali migliori. Il gruppo era però
di per sé poco adatto a sviluppare in proprio tutte le fasi del combattimento,
soprattutto perché non era in grado di costituirsi una propria riserva, e quale
unità di impiego, assimilabile al battaglione di fanteria, fu perciò introdotto il
raggruppamento, portando a questo livello organico la sezione di artiglieria da
montagna e dotandolo dei mezzi per accrescerne l’autonomia logistica, con
l’assegnazione di una sezione idrica, con i mezzi necessari per l’estrazione, la
sterilizzazione e la distribuzione dell’acqua. Il raggruppamento sahariano, che
fece il suo debutto in Fezzan nel 1929, venne così a essere articolato su un
comando, due gruppi sahariani, una sezione artiglieria sahariana, una stazione
radio, una sezione idrica.
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In Tripolitania furono attivati fino a un massimo di sette gruppi sahariani,
mentre in Cirenaica, tra il 1924 e il 1928, vennero creati quattro squadroni
meharisti, una differente denominazioni che si rifletteva nell’impiego: più ad
ampio raggio quello dei sahariani, in collegamento con l’aeronautica e ove possibile
con reparti di fanteria autocarrata e autoblindo, più finalizzato al controllo del
territorio e all’attività di polizia e antibrigantaggio quello dei meharisti. Tra
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il 1930 e il 1931, per l’ultima fase delle operazioni di controinsurrezione e in
particolare per la conquista di Cufra, questa differenza fu però eliminata con
lo scioglimento degli squadroni meharisti della Cirenaica e la formazione di tre
gruppi sahariani, analoghi a quelli della Tripolitania, l’ultimo dei quali creato
subito dopo l’occupazione di Cufra.
80 P.C., Colle ali d’Italia alla riconquista del Fezzan, in «Rivista Aeronautica», 1/1931, p. 70-118.
81 F. SAINI FASANOTTI, Libia 1922-1931 op. cit., p. 125.
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