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Scenari Sahariani – Libia 1919-1943 “La via itaLiana aLLa guerra neL deserto”


            e nel vasto altopiano desertico a fondo duro che si stende più a sud fino al
            limitare del Gran Mare di Sabbia, le autoblindo Rolls-Royce e gli autocarri leggeri
            Ford T, nonostante le ruote strette e la trazione posteriore, si erano dimostrati
            altamente efficaci in combinazione con l’attività di ricognizione, collegamento e
            bombardamento del Royal Flying Corps.
               Quando  nel  novembre  del  1915  l’allora  capo  della  confraternita  senussita
            Sayid  Ahmad  al-Sharif,  spinto  dalle  pressioni  e  dalle  promesse  di  turchi  e
            tedeschi, aveva lanciato i suoi uomini alla conquista dell’Egitto, costringendo
            i britannici a sgombrare Sollum e a ripiegare su Marsa Matruh, le operazioni
            della Western Desert Force avevano avuto all’inizio un andamento ben noto.
            La brigata di formazione affrettatamente costituita per far fronte all’esigenza
            aveva ingaggiato più volte combattimento con l’avversario, rimanendo sempre
            padrona del campo ma senza mai spingersi a più di un paio di giornate di marcia
            dalla sua base e senza mai ottenere una vittoria decisiva. I due biplani BE2c
            del No.14 Squadron che ne rappresentavano la componente aerea, riuscivano
            a localizzare gli accampamenti dei senussi, inquadrati da ufficiali turchi, ma la
            tempestività dell’intervento delle forze di terra, regolata sul passo della fanteria
            e ulteriormente limitata dalle misure di sicurezza, lasciava all’avversario la scelta
            del terreno e del momento dello scontro.
               Le  cose  cambiarono  quando,  ricacciati  i  senussi  oltre  frontiera,  le  forze
            britanniche si affacciarono sul pianoro della Marmarica, dove le autoblindo Rolls-
            Royce del Light Armoured Car Squadron potevano sfruttare la loro velocità
            e far valere corazzatura e armamento. Il 14 marzo le 9 autoblindo e la Ford
            T dello squadrone sorpresero e travolsero a Bir Aziz, sulla via di Tobruk, una
            colonna nemica in ritirata. Le stesse autoblindo, agli ordini del maggiore Hugh
            Richard Arthur Grosvenor, duca di Westminster, uno degli uomini più ricchi
            del mondo e più noti nell’alta società, guidarono la colonna di 41 automezzi che
            il 17 marzo, muovendo prima dell’alba da Bir Aziz, raggiunse nel pomeriggio
            Bir Hakheim, percorrendo quasi 200 km di deserto per liberare dalla prigionia
            l’equipaggio del guardacoste HMS Tara, affondato il 5 novembre 1915 davanti a
            Sollum dal sommergibile tedesco U-35.  Colti di sorpresa dall’arrivo dei mezzi
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            blindati, gli uomini di guardia avevano cercato di fuggire con le loro famiglie,
            ma erano stati subito raggiunti e falciati dalle mitragliatrici. Nel corso del 1916
            alle autoblindo Rolls Royce si erano affiancate le Ford T delle Light Car Patrol,
            costituite da quattro di queste vetture armate di mitragliatrice con una quinta
            di supporto. Queste unità atipiche avevano dato ai britannici il controllo del
            deserto occidentale, nonostante i senussi ne occupassero diverse oasi, e tra il 3


            84   R. MCGUIRK, The Sanusi’s Little War. The amazing story of  a forgotten conflict in the Western Desert
               1915-1917, London, Arabian Publishing, 2007, p. 247-258.


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