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116 Uomini della marina 1861-1946
dispensato dal richiamo in servizio attivo e promosso capitano
di vascello per meriti di guerra.
Nel 1919-1920 diresse i lavori di trasformazione dello
yacht inglese Rovenska in nave laboratorio di Marconi, ribat-
tezzato Elettra. Negli anni venti promosse e creò il museo na-
vale di Milano, poi donato nel 1932 al Comune della città.
Promosso contrammiraglio nella riserva navale nel 1927,
continuò a prestare la sua opera in posizione di richiamato in
servizio negli anni Trenta quale ispettore della preparazione
pre-marinara della nazione. Si spense a Villasanta (Milano) il
21 aprile 1945.
Con lui scomparve una figura eclettica e originale di uffi-
ciale di Marina, impiegato a lungo in missioni internazionali
all’estero grazie alle sue doti professionali e alla conoscenza
di molte lingue. Oltre alle citate memorie, di lui rimane una Il palazzo del governatore a Rodi.
eccezionale e ricca raccolta di fotografie scattate in Cina, Man-
ciuria e Siberia e oggi conservate presso la biblioteca civica mento con efficaci bombardamenti. Per questa sua attività gli
del comune di Villasanta. fu conferita la croce di guerra al valore militare. Capitano di
fregata nel 1919, nel periodo 1921-1922 fu imbarcato sulla co-
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razzata Giulio Cesare in qualità di comandante in 2 , venendo
CAMPIONI INIGO poi trasferito a terra, al ministero della Marina all’Ufficio del
capo di stato maggiore, permanendo nell’incarico fino al 1924.
Ammiraglio di Nuovamente imbarcato, fu per un anno in comando del nuovo
squadra, medaglia esploratore Tigre e, nel 1925-1927, promosso capitano di va-
d’oro al valore milita- scello, vice presidente della Commissione per gli esperimen-
re alla memoria, com- ti del materiale da guerra. Addetto navale a Parigi negli anni
mendatore dell’ordine 1927-1929, al rientro in patria fu per breve tempo in comando
militare di Savoia, della corazzata Duilio e quindi, fine 1929-metà 1930, capo di
medaglia di bronzo al stato maggiore della 1 Squadra navale sull’incrociatore pesan-
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valore militare, cro- te Trieste; successivamente ebbe il comando dell’incrociatore
ce di guerra al valore pesante Trento. Chiamato al ministero della Marina, coprì nel
militare, grande uffi- L’ammiraglio Campioni in plancia della 1931-1932 la carica di capo divisione della Direzione generale
ciale dell’ordine del- corazzata Giulio Cesare allo scontro di del personale e dei servizi militari.
la Corona d’Italia e Punta Stilo, 9 luglio 1940. Promosso nel 1932 contrammiraglio fu nominato vice pre-
dell’ordine dei santi sidente della Commissione di allestimento e collaudo delle
Maurizio e Lazzaro, senatore del Regno. Sottocapo di stato nuove navi e quindi, 1933-1934, direttore dell’Istituto di guer-
maggiore della Marina. Governatore del Dodecaneso. ra marittima a Livorno. Col grado di ammiraglio di divisione
Nato a Viareggio (Lucca) il 14 novembre 1878, allievo ricoprì la carica di capo di Gabinetto del ministro della Marina
dell’Accademia Navale nel 1893, fu nominato guardiamari- e successivamente, 1935-1936, quella di comandante della 5
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na nel 1898. Prese parte, col grado di tenente di vascello, alla Divisione navale con insegna sull’incrociatore leggero Albe-
guerra italo turca (1911-1912) distinguendosi per l’organizza- rico da Barbiano. Promosso ammiraglio di squadra, fu capo
zione dei servizi delle artiglierie di una grande unità e per l’ef- della Direzione Armi e Armamenti navali, mantenendo l’inca-
ficace direzione di tiro contro le fortificazioni nemiche poste rico fino al 1938, quando fu chiamato a ricoprire la carica di
all’entrata dei Dardanelli; per questo suo meritevole operato fu sottocapo di stato maggiore della Marina.
insignito del titolo di cavaliere dell’ordine dei santi Maurizio e Senatore del regno nel 1939, allo scoppio della seconda
Lazzaro. Fu successivamente imbarcato sulla corazzata Conte guerra mondiale, 1940, a bordo della corazzata Giulio Cesa-
di Cavour, a bordo della quale si trovò nel maggio 1915 alla re, quale comandante in capo della 1 Squadra navale prese
a
dichiarazione di guerra all’Austria-Ungheria. parte con le unità al suo comando agli scontri di Punta Stilo
Capitano di corvetta, dal 1917 al 1918 fu in comando del (9 luglio), e con insegna sulla nuova nave da battaglia Vittorio
cacciatorpediniere Ardito, sul quale si distinse in azione in Veneto a quello di Capo Teulada (27 novembre). Per la perizia
Alto Adriatico, meritando la medaglia di bronzo al valore mi- e la capacità dimostrata nella condotta delle Forze nelle opera-
litare; sempre sulla stessa unità, durante la ritirata di Caporetto zioni belliche dei primi mesi di ostilità fu insignito del titolo di
(novembre 1917), in condizioni meteorologiche particolar- commendatore dell’ordine militare di Savoia.
mente avverse, assicurò in maniera encomiabile la protezione Lasciato il comando navale, fine 1940, fu fino al luglio 1941
di numerosi convogli. Sottoposto ad attacchi aerei, protesse e destinato a Roma al ministero nuovamente con l’incarico di
agevolò l’operazione di disincaglio di due cannoniere; inol- sottocapo di stato maggiore della Marina e quindi, in ottobre,
tre, mentre il nemico era in fase di costituzione del fronte nel trasferito a Rodi in qualità di governatore delle isole dell’Egeo
Basso Piave, ne disturbava giornalmente le attività di rafforza- e comandante delle Forze Armate di quel settore; nel novem-