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182 Uomini della marina 1861-1946
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visione nel 1968, ebbe il comando della 2 Divisione navale periodo 1901-1902 destinato alla Maddalena quale aiutante
e capo dell’ufficio di programmazione generale e finanziaria di bandiera dell’ammiraglio comandante. Di nuovo a bordo,
dello stato maggiore. Sottocapo di stato maggiore della Marina salvo brevi periodi di destinazioni a terra, fu sul cacciatorpe-
dal 1970 al 1972, anno in cui fu promosso ammiraglio di squa- diniere Fulmine, e in comando delle torpediniere Pegaso, 82
dra e nel quale assunse il comando della Squadra navale. Il 30 S, con la quale si segnalò nelle operazioni di soccorso ai terre-
maggio 1973 fu nominato capo di stato maggiore della Marina, motati di Messina nel 1908, meritando la medaglia di bronzo
carica che tenne fino all’esonero dal servizio, avvenuto il 17 di benemerenza, e su altre unità similari. Capitano di corvetta
luglio 1977. nel 1911, partecipò alla guerra italo turca in comando di tor-
Morì a Roma il 13 settembre 1979. pediniere e della nave ausiliaria Tevere; fu successivamente in
Estremamente importante fu il suo ruolo nell’evoluzione comando dei cacciatorpediniere Fulmine, Zeffiro e Intrepido,
e nello sviluppo della Marina negli anni Settanta, col rilevan- sul quale si trovava all’entrata in guerra dell’Italia nel primo
te impulso impresso al settore delle telecomunicazioni e della conflitto mondiale (24 maggio 1915).
guerra elettronica. Ma soprattutto, quando al vertice della For- Capitano di fregata nel 1915, fu sottocapo di stato maggio-
za Armata, con il suo deciso, appassionato personale impegno re della 1 Squadra navale, distinguendosi per l’organizzazione
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teso all’approvazione della “Legge navale” da parte del Parla- delle operazioni di rifornimento e di salvataggio dell’esercito
mento, seppe convincere il mondo politico al varo della legge, serbo portate a termine con positivo risultato e di operazioni
provvedimento quanto mai necessario per arrestare il preoccu- militari contro la costa dalmata, per le quali meritò il cavalie-
pante declino delle Forze navali, dando corso a un programma rato dell’ordine militare di Savoia.
pluriennale di costruzioni che consentì di rinnovare efficace- Sbarcato, nel 1918 fu a Venezia comandante della difesa
mente lo strumento navale, ponendo lo stesso all’avanguardia antiaerea della piazza marittima, che mantenne fino alla pro-
fra le maggiori Marine mondiali nei decenni a seguire. mozione a capitano di vascello, poi per brevi periodi fu im-
barcato su varie unità, fra cui la nave reale Trinacria come
comandante; nuovamente a terra, fu prima ad Ancona coman-
DE GRENET (già GRENET) CARLO dante militare marittimo e poi a Roma al ministero, destinato
al Gabinetto del ministro (1920-1921), addetto al segretario
Ammiraglio di divisione, cavaliere dell’ordine militare di
Savoia, croce al merito di guerra, grande ufficiale dell’ordi- generale della Marina (1921-1922), capo dell’Ufficio della po-
litica militare e quindi allo stato maggiore (1922-1926). Nel
ne della Corona d’Italia, commendatore dell’ordine dei santi febbraio del 1926 fu collocato in ausiliaria a domanda per ma-
Maurizio e Lazzaro. Scrittore di argomenti navali. lattia e promosso contrammiraglio. Nel 1930 fu promosso am-
Nato a Napoli il 20 giugno 1875, figlio del viceammiraglio
Grenet Francesco (vds.), fu ammesso nel 1888 all’Accademia miraglio di divisione.
Morì a Roma il 10 gennaio 1956.
Navale di Livorno, conseguendo la nomina a guardiamarina Durante la sua movimentata carriera ebbe modo di coltiva-
nel 1893. Dopo imbarchi sulle corazzate Lepanto e Re Um- re l’arricchimento del proprio bagaglio culturale e professiona-
berto e altre unità anche per brevi periodi, da tenente di va- le con scritti, conferenze, collaborazioni a riviste e giornali su
scello fu destinato sull’incrociatore corazzato Carlo Alberto, argomenti tecnici navali.
impegnato in una campagna in Estremo Oriente; fu quindi nel
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La 1 Squadra navale in navigazione
nelle acque di Taranto. 1915.