Page 25 - Uomini della Marina 1861-1946 - Dizionario Biografico
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               torpediniera di scorta Ardente, fu impegnato in operazioni di
               scorta convogli ad alto contrasto avversario nel Canale di Sici-
               lia, durante le quali operò sempre con coraggio e determinazio-
               ne, riuscendo ad affondare nel corso di un’azione, il 25 dicem-
               bre 1942 al largo di Tunisi, il sommergibile britannico P.48. Il
               12 gennaio 1943, dopo un’ennesima operazione di scorta, entrò
               in collisione in acque ristrette con una silurante nazionale, che
               determinò il rapido affondamento della sua unità, sulla quale
               trovò prematura morte. Per il suo valoroso comportamento in
               comando oltre ad essere citato nel bollettino di guerra fu deco-
               rato di altre due medaglie di bronzo al valore militare.
                  Figura di valoroso combattente impegnato in dura lunga
               lotta in operazioni di scorta a convogli in zone di mare sotto-
               poste a forte diuturno contrasto avversario.



               ANDRI ARMANDO
                  Colonnello del Corpo del genio navale di complemento,
               cavaliere dell’ordine della Corona d’Italia. Palombaro. Esper-
               to di recuperi navali. Inventore di sistemi di lavoro subacquei.
                  Nato a Brescia il 2 febbraio 1890, dopo aver assolto gli
               obblighi  di  leva  (1911-1913)  nell’Arma  del  genio  militare,
               dove conseguì la promozione a tenente e conseguito la laurea
               in ingegneria civile, nel 1915 fu ammesso col grado di tenente
               a far parte del Corpo del genio navale e avviato alla Scuola su-
               periore navale di Genova, dove si laureò in ingegneria navale
               e meccanica l’anno seguente. Promosso nel 1917 al grado di   Il capitano GN Andri, direttore dei lavori subacquei per il recupero
                                                                       della corazzata Leonardo da Vinci in tenuta da palombaro prima
               capitano, dopo aver conseguito a Spezia il brevetto di palom-  di indossare lo scafandro. Taranto estate 1918.
               baro, nel 1918, nell’ambito dell’incarico presso la direzione
               delle costruzioni navali dell’arsenale di Taranto, ebbe modo   Fu promosso maggiore nel 1927 e tenente colonnello nel
               di interessarsi al problema di fuoriuscita di palombari da un   1937. Dal novembre del 1940 all’aprile 1941 fu richiamato in
               sommergibile immerso. Anche se il progetto non ebbe segui-  servizio per prestare collaborazione ai lavori di recupero delle
               to, egli studiò e realizzò un sistema che consentiva il ritorno   navi colpite a Taranto da attacco aerosilurante, in particolare
               dell’aria di scarico del palombaro, quando fuoriuscito dal bat-  della nave da battaglia Duilio, danneggiata da un siluro e por-
               tello, all’interno del sommergibile, allo scopo di eliminarne la   tata a incagliare su basso fondale. Per la sua preziosa opera fu
               visibilità in superficie.                               promosso colonnello del genio navale nella riserva per meriti
                  Fu successivamente impiegato a Brindisi in lavori di recu-  eccezionali.
               pero di importanti materiali bellici dal relitto della corazzata   Ritornato alla vita civile, brevettò numerose invenzioni nel
               Benedetto Brin, affondata per sabotaggio il 9 dicembre 1915,   campo della difesa elastica delle opere marittime sottoposte a
               per i quali ricevette un vivo elogio dal ministro della Marina   urto, risolvendo in maniera positiva e completa l’annoso pro-
               viceammiraglio Alberto del Bono (vds.).                 blema dell’attracco delle navi traghetto in servizio nello Stret-
                  Diresse quindi i lavori subacquei per il sollevamento e il   to di Messina creando apposite invasature nei porti di Messina
               raddrizzamento della nave da battaglia Leonardo da Vinci, af-  e di Villa San Giovanni per l’imbarco di vagoni ferroviari.
               fondata in Mar Piccolo a Taranto il 2 agosto 1916. Effettuò in-  Nel 1975, stando nella posizione di congedo assoluto, ven-
               numerevoli immersioni dentro e fuori lo scafo per più di 2500   ne promosso a titolo onorifico contrammiraglio GN.
               ore a capo di una squadra di personale specializzato in lavori di   Morì a Genova il 24 maggio 1981.
               carpenteria subacquea, utilizzando una serie di attrezzi speciali   Nel corso della sua attività professionale scrisse molti arti-
               da impiegare nelle varie fasi del recupero, da lui stesso studiati   coli tecnici, raccolti nel volume Recuperi navali in bassi fon-
               e realizzati.                                           dali, la cui ultima edizione fu pubblicata a Roma nel 1979 nei
                  Al termine dell’incarico con il riuscito sollevamento e rad-  tipi di Ateneo e Bizzarri.
               drizzamento dell’unità affondata, ricevette la croce di cavalie-  Insigne esperto di recuperi navali, li studiò ma soprattutto
               re dell’ordine della Corona d’Italia, un encomio solenne e un   prese parte attiva agli interventi sul fondo marino, affrontando
               premio in denaro. Nel giugno 1920 lasciò il servizio a doman-  insieme al personale da lui istruito e con strumenti e sistemi
               da e fu inscritto nei ruoli del genio navale di complemento.   da lui stesso ideati e realizzati situazioni e condizioni spesso
               Nella vita civile ebbe incarichi connessi alla sua professione   al limite dell’operabilità. Il recupero della nave da battaglia
               presso un’importante società nazionale impegnata anche in la-  Leonardo da Vinci fu un’opera di mirabile ingegneria navale
               vori subacquei.                                         che diede lustro alla nazione.
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