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256 Uomini della marina 1861-1946
GERINI MARIO
Capitano di fregata, medaglia
d’oro al valore di Marina, meda-
glia d’argento al valore militare
alla memoria, medaglia di bron-
zo al valore militare, croce al me-
rito di guerra, ufficiale dell’ordi-
ne della Corona d’Italia.
Nato a Cisano sul Neva (Sa-
vona) il 23 luglio 1903, fu am-
messo all’Accademia Navale di
Livorno nel 1917, conseguen-
do la nomina a guardiamarina
nel 1922. Prese parte alla prima
guerra mondiale da allievo. Te-
nente di vascello, dopo aver conseguito la specializzazione
in idrografia nel 1930, partecipò alle spedizioni idrografiche
in Cirenaica e in Tripolitania. Da capitano di corvetta negli
anni 1935-1939 fu in comando di unità leggere, dei cacciator-
pediniere Monzambano, Calatafimi, Francesco Nullo e della
La goletta MAS all’ormeggio a Suez il 15 gennaio 1935. torpediniera Airone, con la quale prese parte alle operazioni
(G.c. famiglia Geraci) di occupazione dell’Albania (1939) entrando per primo sotto
il fuoco nemico nel porto di Santi Quaranta. Per tale azione
meritò la medaglia di bronzo al valore militare. All’entrata in
guerra nel secondo conflitto mondiale (10 giugno 1940), ca-
trocinio della Lega Navale Italiana e varata nella primavera del
1932. Con un compagno, Paolo David, il 18 agosto del 1932 pitano di fregata, era destinato al ministero, e nel gennaio del
iniziò l’avventura con partenza da Napoli diretta a occidente, 1942 fu imbarcato sulla nave da battaglia Vittorio Veneto quale
a
con attraversamento del Canale di Panama. Dopo varie vicis- capo di stato maggiore della 9 Divisione navale.
situdini, per malattia del compagno di viaggio, a Puerto Co- Nel marzo del 1943 ebbe il comando del cacciatorpediniere
lumbia (Panama) fu costretto a interrompere l’impresa, e il 12 Ascari, impegnato in convoglio militare per trasporto di truppe
gennaio 1933 a rientrare in Italia con la MAS imbarcata su un germaniche in Tunisia. Durante la sua prima missione, il 23
piroscafo. Nonostante tale disavventura non si perse d’animo, marzo, si affiancò ad altra unità in procinto di affondamento
e dopo aver sostituito a Napoli il suo assistente, imbarcata la per salvarne l’equipaggio; a causa del mare agitato e del vento
MAS su un piroscafo, sbarcò a Puerto Columbia per riprendere la propria unità finì a sua volta su un banco di mine che ne pro-
l’8 ottobre 1933 la navigazione a vela. Portò compiutamente a vocarono la perdita. Nel corso dell’affondamento si prodigò
termine la circumnavigazione del globo a Messina il 23 aprile con calma e determinazione per porre in salvo il maggior nu-
del 1935, e il 7 giugno a Roma, dopo aver risalito sempre a mero possibile degli uomini rinunciando al posto sulla lancia,
vela il Tevere, alla banchina di Ripa grande fu oggetto di fe- scomparendo in mare. Per il suo eroico comportamento in tale
steggiamenti e onori. La navigazione era durata 399 giorni su evento fu decorato di medaglia d’argento al valore militare e di
un percorso di 27 775 miglia, un traguardo ottenuto navigando medaglia d’oro al valore di Marina.
solo a vela su una piccola imbarcazione.
Nel 1935, col grado di tenente di vascello di complemento,
fu richiamato in servizio per la guerra italo etiopica e destinato GERUNDO ALBERTO
in Mar Rosso in comando di cannoniere. Nel 1937, esonerato Generale ispettore del Corpo
dal servizio a domanda, continuò la carriera nei ranghi della delle armi navali, commendatore
Marina mercantile. dell’ordine della Corona d’Italia,
Nel maggio del 1939 fu richiamato nuovamente in servizio cavaliere dell’ordine dei santi
per le operazioni militari in Albania e quindi per la seconda Maurizio e Lazzaro, grande uffi-
guerra mondiale, alla quale partecipò, nel periodo 1940-1943, ciale dell’ordine della Repubblica
prima in comando della cisterna Tirso e del Gruppo cisterne, Italiana. Capo di Corpo delle armi
inquadrato nell’ambito della Divisione Navale Speciale al co- navali.
mando dell’ammiraglio Vittorio Tur (vds.) e quindi nel 1942, Nato a Formia (Latina) il 16
capitano di corvetta, in comando del Gruppo antisom di Gae- agosto 1901 fu ammesso all’età
ta. Per la sua attività in guerra meritò le decorazioni al valore di tredici anni all’Accademia Na-
sopra ricordate: in particolare, due croci di guerra al valore vale di Livorno, conseguendo nel 1919 la nomina ad aspirante
militare nel corso della seconda guerra mondiale. e subito dopo quella a guardiamarina. Dopo vari imbarchi nei
Morì a Roma il 7 luglio 1984. gradi subalterni, nel 1932 fu promosso capitano di corvetta e,