Page 257 - Uomini della Marina 1861-1946 - Dizionario Biografico
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abilitato al servizio artiglieria, fu impiegato a bordo in tale ser- 1925-1928. Assolse gli obblighi di comando sulla torpediniera
vizio come sottordine e quindi come 1° direttore del tiro. Giuseppe Dezza e sulla cannoniera Aurora nel 1932-1933 e
Due anni dopo, nel 1934 transitò col grado di maggiore quindi, promosso capitano di corvetta, imbarcò sull’incrocia-
nel Corpo delle armi navali di nuova istituzione. Dal 1936 al tore Bolzano quale primo direttore del tiro. Nel 1935 assunse
1946, nei gradi di tenente colonnello e di colonnello AN svolse il comando del cacciatorpediniere Ostro, che mantenne per un
un’intensa attività sia nell’ambito della Direzione degli arma- anno, prendendo parte alle operazioni militari in Spagna e per
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menti navali sia nell’ambito degli arsenali e nei centri di studi le quali il governo spagnolo lo insignì della croce di 1 classe
ed esperienze, dando notevole contributo alle attività di istituto al merito navale. Fu quindi capo servizio artiglieria della 2 a
grazie alla sua esperienza e alla grande preparazione tecnica e Squadra navale, conseguendo la promozione a capitano di fre-
scientifica. gata nel 1938.
Promosso maggiore generale nel 1946 fu trasferito alla Di- L’entrata dell’Italia nel secondo conflitto mondiale (10 giu-
rezione generale delle armi e armamenti navali del ministero, gno 1940) lo colse destinato al Comando supremo, ma già nel
proseguendo la sua rapida e brillante carriera con la promo- successivo mese di settembre assunse il comando del caccia-
zione a tenente generale nel 1947 e quindi a generale ispettore torpediniere Nicolò Zeno e quindi del Freccia e della 1 Squa-
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nel 1950. Quale direttore della Direzione generale delle armi e driglia CC.TT. fino all’ottobre del 1941. In tale comando effet-
armamenti navali resse la carica per lungo periodo, più di nove tuò numerose, contrastate missioni di scorta convogli in acque
anni (1946-1955), profondendo le sue brillanti doti di capacità costantemente insidiate dal nemico, dando sempre prova di
direttive, di intelligenza e di equilibrio dando sempre un fat- ardimento, abnegazione e di perizia marinaresca, meritando
tivo contributo di alta competenza nel settore delle armi e in un encomio solenne, una medaglia d’argento e una di bronzo
particolare nella progettazione dei moderni armamenti navali e al valore militare. Il governo germanico gli conferì la croce di
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contraerei, della direzione del tiro e delle armi antisommergi- ferro di 2 classe. Fu quindi destinato all’Alto comando della
bili. Successivamente, nella qualità di presidente del Comitato Marina (Supermarina) fino all’agosto 1943, avendo conseguito
progetti armi, carica che rivestì dal 1955 al 1957, seppe dare nel 1942 la promozione a capitano di vascello. Nello stesso
prova di grande versatilità tecnica non solo nel campo della mese ritornò a bordo, in comando dell’incrociatore Giuseppe
specifica competenza, ma anche in tutte le branche della tec- Garibaldi, fino al giugno 1945. Al termine del conflitto resse
nica militare marittima. Inoltre, quale presidente del Comitato l’incarico di capo di stato maggiore del Dipartimento militare
interforze per la difesa A.B.C. dal 1957 al suo decesso, con- marittimo di Taranto e dal 1948 al 1949 fu comandante di Ma-
tinuò nella sua opera con la competenza di sempre. In questo rina Roma.
periodo ricoprì anche alti incarichi di rappresentanza in seno Promosso contrammiraglio nel 1950 e ammiraglio di divi-
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al Comitato di coordinamento dell’Euratom e di presidente del sione nel 1954 comandò la 3 Divisione navale (1952-1953),
Comitato nazionale della ricerca scientifica della difesa. fu sottocapo di stato maggiore aggiunto presso il Comando
Morì in servizio a Roma il 7 aprile 1961. supremo alleato in Europa (SHAPE) a Parigi (1953-1956),
comandò la 1 Divisione navale (1956) e fu comandante mili-
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tare marittimo autonomo in Sicilia (1956-1958). Ammiraglio
GHÈ GIORGIO di squadra nel 1958, fu comandante del Dipartimento militare
marittimo dell’Alto Adriatico dal 1959 al 1961 e Segretario
Ammiraglio di squadra, me-
daglia d’argento al valore milita- generale della Marina dal 1962 al 1964.
Morì a Sestri Levante (Genova) il 22 maggio 1991.
re sul campo, medaglia di bron-
zo al valore militare sul campo,
croce al merito di guerra (due GHERSI EUGENIO
concessioni), ufficiale dell’ordine
della Corona d’Italia, cavaliere Tenente generale medico del
dell’ordine dei santi Maurizio e Corpo sanitario militare maritti-
Lazzaro, cavaliere di gran croce mo, croce di guerra al valore mi-
dell’ordine della Repubblica Ita- litare, ufficiale dell’ordine della
liana. Corona d’Italia, commendatore
Nato a Genova il 21 luglio dell’ordine della Repubblica Ita-
1901, fu ammesso all’Accademia liana. Esploratore e orientalista,
Navale di Livorno nel 1915, conseguendo la nomina a guardia- alpinista, appassionato cineope-
marina nel 1920. Ancora allievo prese parte, imbarcato sulle ratore e fotografo, pubblicista.
navi scuola, alle campagne estive nel corso del primo conflit- Nato a Oneglia (Imperia) il 14
to mondiale, negli anni 1916, 1917, 1918. Fu quindi in Cina luglio 1904, laureatosi in medi-
con l’incrociatore Libia e sulla cannoniera fluviale Ermanno cina e chirurgia all’Università di
Carlotto negli anni 1920-1922. Da tenente di vascello ebbe Torino nel 1928, l’anno dopo en-
imbarchi su unità della squadra navale e fu aiutante di ban- trò per concorso in Marina, con-
diera dell’ammiraglio comandante della Divisione da batta- seguendo la nomina a tenente medico. Dopo aver frequentato
glia e dell’ammiraglio comandante della 2 Squadra negli anni il corso applicativo alla Scuola di sanità militare marittima di
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