Page 331 - Uomini della Marina 1861-1946 - Dizionario Biografico
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               MARIANO ADALBERTO                                       fu classificato osservatore d’aereo e nel 1919 comandante in 2
                                                                       di dirigibile di grande cubatura. Dal 1921 al 1925 fu ufficiale
                  Ammiraglio   di   divisione
               (t.o.),  medaglia  d’argento  al  va-                   addetto al tenente di vascello Aimone di Savoia Aosta (vds.).
                                                                          Nel 1928, capitano di corvetta, fu destinato, con il tenente
               lore militare sul campo, croce al                       di vascello Alfredo Viglieri (vds.) e il capitano di corvetta Fi-
               merito  di guerra (tre concessio-                       lippo Zappi (vds.) a partecipare all’impresa artica del dirigibile
               ni), commendatore  dell’ordine                          Italia, al comando del maggior generale del genio aeronautico
               della  Corona  d’Italia,  cavaliere                     Umberto Nobile. Provvide alla preparazione e organizzazione
               dell’ordine  dei  santi  Maurizio                       del servizio cartografico e di rotta della spedizione. Dopo il
               e  Lazzaro,  cavaliere  di  Vittorio                    sorvolo del Polo il dirigibile cadde sul pack artico, per cause
               Veneto. Dirigibilista, trasvolatore                     che non fu possibile determinare. Dopo alcuni giorni, il co-
               polare. Prefetto del Regno.                             mandante Mariano, con Zappi e un tecnico svedese, lasciò la
                  Nato  a  Rivarolo  Canavese
               (Torino) il 6 giugno 1898, fu am-                       tenda rossa, dove si erano rifugiati i superstiti, nel tentativo di
                                                                       raggiungere la costa in cerca di soccorsi. Il tentativo si rivelò
               messo all’Accademia Navale di                           vano, lo svedese perì, gli italiani dopo quaranta giorni di fati-
               Livorno nel 1911, conseguendo la nomina a guardiamarina nel   cosa marcia dovettero rinunciare a proseguire, ma individuati
               1915. Prese parte, da allievo, alla campagna di guerra del 1912   da un aereo russo soccorritore furono poi tratti in salvo dal
               contro la Turchia, imbarcato sulla nave scuola Flavio Gioia, e   rompighiaccio  sovietico  Krassin. A  seguito  della  lunga  per-
               alla prima guerra mondiale, imbarcato nell’anno 1915-1916 sul-  manenza sul pack riportò il congelamento di mani e piedi e
               la nave da battaglia Conte di Cavour e sulla corazzata Dante   dovette subire l’amputazione di una gamba. Riprese servizio
               Alighieri; passò quindi sui dirigibili P.4 e M.8., e infine, promos-  nel 1930, destinato all’ufficio del capo di stato maggiore della
               so tenente di vascello nel 1918, sul sommergibile H.2. Nel 1917
                                                                       Marina, anno in cui lasciò il servizio perché nominato prefetto,

                                    Il rompighiaccio sovietico Krassin in prossimità della nave ausiliaria Città di Milano
                                      dopo lo sbarco dei naufraghi della “Tenda rossa”. Baia del Re, 12 luglio 1928.
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