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332 Uomini della marina 1861-1946
e trasferito nel ruolo di complemento. Promosso capitano di L’armistizio dell’8 settembre 1943 lo colse alla Spezia, da
fregata nel 1935, capitano di vascello e contrammiraglio ri- dove salpò di scorta alle forze navali da battaglia, partecipando
spettivamente negli anni 1937 e 1941. Nel 1942, prefetto di con le unità della squadriglia (Mitragliere, Carabiniere, Fu-
Palermo, città sottoposta a violente incursioni aree avversarie, ciliere), alla quale si era aggregato l’incrociatore leggero At-
meritò una medaglia d’argento al valore militare sul campo tilio Regolo, al recupero dei naufraghi della corazzata Roma,
per i suoi interventi nel corso dei bombardamenti. Nel giugno dirigendo poi con le navi soccorritrici per lo sbarco dei feriti
1943 fu richiamato in servizio attivo per esigenze eccezionali, nei porti spagnoli delle Isole Baleari. Le autorità spagnole di-
dipendenti dallo stato di guerra, assumendo la carica di primo sposero l’internamento delle navi italiane, che fu, soprattutto
aiutante di campo dell’ammiraglio di squadra Aimone di Savo- all’inizio, assai duro e si protrasse a lungo: terminò infatti solo
ia duca d’Aosta, ispettore generale dei M.A.S. All’armistizio il 15 gennaio 1945. Durante il periodo di cattività, si prodigò
dell’8 settembre 1943 seguì l’ammiraglio nel suo trasferimen- per rendere meno dure le condizioni di vita degli internati, cer-
to al Sud. Fu congedato dal temporaneo richiamo in servizio cando di superare le intricate vicende politiche che caratteriz-
dal 1° febbraio 1945, dopo un periodo passato al ricostituito zarono quel tempo, ottenendo miglioramenti nel trattamento
comando dei mezzi d’assalto. Promosso ammiraglio di divi- dei propri uomini.
sione a titolo onorifico nel 1969. Nel dopo guerra, promosso contrammiraglio nel 1947 e am-
Si spense a Roma il 27 ottobre 1972. miraglio di divisione nel 1952, ebbe importanti incarichi: capo
di Gabinetto del ministro, capo di stato maggiore delle forze
navali, comandante della 1 Divisione navale, sottocapo di sta-
a
MARINI di BUXALCA to maggiore della Marina. Ammiraglio di squadra nel 1955, fu
GIUSEPPE direttore generale del personale del C.E.M.M., comandante in
capo della squadra navale (1956-1958), comandante in capo
Ammiraglio di squadra, ca-
valiere dell’ordine militare d’Ita- del Dipartimento militare marittimo di Taranto (1958-1959),
presidente del Centro alti studi militari e infine presidente del
lia, medaglia d’argento al valore Consiglio superiore delle forze armate (1961-1962). Lasciò il
militare sul campo, medaglia di servizio per raggiunti limiti d’età il 26 giugno 1962.
bronzo al valore militare, croce Morì a Roma il 19 febbraio 1969.
di guerra al valore militare, com-
mendatore dell’ordine della Coro-
na d’Italia, cavaliere dell’ordine MARINO MARIO
dei santi Maurizio e Lazzaro, ca-
valiere di gran croce dell’ordine Capitano di corvetta (C.S.),
della Repubblica Italiana. medaglia d’oro al valore milita-
Nato a Trapani il 20 aprile re, medaglia di bronzo al valore
1899, fu ammesso all’Accademia Il capitano di fregata militare, croce al merito di guer-
Navale di Livorno nel 1914, con- Marini in comando del ra (due concessioni), cavaliere
seguendo la nomina a guardiama- cacciatorpediniere Alpino, dell’ordine della Repubblica Ita-
rina nel 1919. Da giovane ufficiale qui ripreso in plancia liana. Operatore dei mezzi d’as-
nell’estate del 1940.
effettuò imbarchi su grandi navi, salto subacquei, sommozzatore.
da tenente di vascello ebbe il comando di torpediniere, alter- Nato a Salerno il 27 marzo
nando quindi destinazioni presso il reparto operazioni dello sta- 1914, entrò volontario in Marina
to maggiore e su unità navali, tra cui ricordiamo, da capitano di nel gennaio del 1933 e assegna-
corvetta, il comando dei cacciatorpediniere Grado e Zenson, e to alla categoria palombari. Dopo
da capitano di fregata l’incarico di sottocapo di stato maggiore aver frequentato il relativo corso
della 1 Divisione navale. presso le Scuole C.R.E.M. del Varignano (La Spezia), fu de-
a
All’entrata dell’Italia nel secondo conflitto mondiale (10 stinato a Gaeta presso il locale comando Marina; successiva-
giugno 1940), in comando del cacciatorpediniere Alpino, par- mente, 1935-1936, imbarcò sul cacciatorpediniere Freccia e
tecipò a numerose missioni di guerra e a tre scontri navali, quindi sul sommergibile H.3, sul quale frequentò il primo cor-
meritando una medaglia di bronzo e una croce di guerra al so per sommozzatori ed effettuò le prime sperimentali uscite
valore militare. Dopo un anno fu destinato all’Alto comando da un battello immerso. Imbarcò quindi (1936-1937) sull’e-
della Marina (Supermarina), all’ufficio piani, e nel settembre sploratore Nicoloso da Recco, sul quale partecipò al conflitto
1942 tornò a bordo da capitano di vascello, assumendo il co- italo-etiopico e alla guerra di Spagna e poi (1938-1940) sulle
a
mando della 12 squadriglia CC.TT. e del Mitragliere. Quale navi appoggio palombari Teseo e Titano, a bordo della quale fu
comandante superiore in mare eseguì trasporti di truppe, scorta brevettato palombaro di alti fondali.
a forze navali e a convogli lungo le insidiate rotte per l’Afri- All’entrata in guerra dell’Italia nel secondo conflitto mon-
a
ca settentrionale, sbarramenti in acque nemiche, contrastando diale (10 giugno 1940) faceva parte della 1 Flottiglia M.A.S.
con successo le offese avversarie in oltre cinquanta missioni quale operatore dei mezzi d’assalto subacquei e partecipò a
di guerra, per le quali meritò una medaglia d’argento al valore missioni di guerra sui M.A.S. Promosso 2° capo palombaro
militare sul campo. sommozzatore nel maggio del 1941, prese parte nella notte