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344 Uomini della marina 1861-1946
Pellion di Persano (vds.), che ebbe le due fregate ai suoi ordini vo ministero della Marina. Intraprese pertanto un avventuroso
nella campagna in Adriatico del 1861. Tali critiche si rivela- viaggio, in parte a piedi, affrontando disagi di ogni genere e i
rono in parte ingiustificate. Nell’aprile del 1861, integrato nei pericoli conseguenti al transito attraverso la linea del fronte.
ranghi della Regia Marina, fu nominato ispettore generale del Fu immediatamente reintegrato nelle sue funzioni di diret-
Corpo del genio navale, carica che tenne fino al 1880. Progettò tore generale delle armi e degli armamenti navali, incarico che
tre delle quattro fregate corazzate a elica classe “Principe di tenne unitamente a quello di direttore generale della Marina
Carignano” (Principe di Carignano, Principe Umberto e Mes- mercantile fino al gennaio 1947, quando fu collocato a dispo-
sina), navi già antiquate al momento dell’impostazione, come sizione.
peraltro la quarta – Conte Verde – progettata dall’ispettore De Nel maggio 1948 fu posto in congedo assoluto.
Luca, che furono probabilmente utili solo per pratica tecnica Morì a Roma il 15 settembre 1971.
dei cantieri navali della Foce di Genova e di Castellammare di
Stabia. A parziale giustificazione va detto che mentre l’Italia
era all’inizio della sua vita unitaria e stava cercando di dare MATTEUCCI PELLEGRINO
alla Marina una consistenza adeguata alle nuove esigenze na- Ammiraglio di squadra, uffi-
zionali, la tecnica delle costruzioni e degli armamenti navali ciale e cavaliere dell’ordine mili-
stava subendo un’evoluzione così rapida da sopravanzare le tare di Savoia, croce di guerra al
stesse unità in costruzione. valore militare (tre concessioni
Morì nel 1891.
di cui una sul campo), croce al
merito di guerra (tre concessio-
ni), grande ufficiale dell’ordine
MATTEINI CARLO
della Corona d’Italia, commen-
Tenente generale del Corpo datore dell’ordine coloniale del-
delle armi navali, medaglia d’ar- la Stella d’Italia, commendatore
gento al valore militare, grande dell’ordine dei santi Maurizio e
ufficiale dell’ordine della Corona Lazzaro. Comandante in guerra
d’Italia, commendatore dell’ordi- di settori militari marittimi oltremare.
ne dei santi Maurizio e Lazzaro, Nato a Bologna il 26 dicembre 1887, fu ammesso all’Acca-
commendatore dell’ordine colo- demia Navale di Livorno nel 1905, conseguendo la nomina a
niale della Stella d’Italia, grande guardiamarina nel 1909. Per essersi distinto durante le opera-
ufficiale dell’ordine della Repub- zioni di soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto di Mes-
blica Italiana. Direttore generale sina del dicembre 1908 ricevette una medaglia di bronzo di be-
delle armi e degli armamenti na- nemerenza. Prese parte, da sottotenente di vascello, imbarcato
vali. Docente universitario. sulla nave da battaglia Napoli e poi sulla cannoniera Volturno,
Nato a Livorno il 16 gennaio 1898, fu ammesso nel 1913 alla guerra italo turca del 1911-1912, meritando una croce di
all’Accademia Navale al corso normale di stato maggiore, guerra al valore militare nello sbarco a Tobruch. Da tenente
conseguendo la nomina a guardiamarina nel 1917. Partecipò di vascello partecipò alla prima guerra mondiale sulle navi da
alla prima guerra mondiale (1915-1918) da allievo imbarca- battaglia Duilio e Napoli, e infine in comando di torpediniera,
to su navi scuola e poi sulla nave da battaglia Andrea Doria. ove meritò una croce di guerra al valore militare in azione a
Promosso tenente di vascello nel 1921, seguendo il suo inte- Durazzo (Albania).
resse e la sua inclinazione per il servizio elettrico e le radio Promosso capitano di corvetta nel 1922, nello stesso anno
comunicazioni, nel 1926 transitò nel neo costituito Corpo delle fu inviato quale addetto navale a Bucarest (Romania), fino al
armi navali, assumendo l’importante incarico di vice direttore 1925. Capitano di fregata nel 1927, ebbe il comando della nave
dell’Istituto radio elettrico di Livorno, che tenne fino al 1932, appoggio sommergibili Antonio Pacinotti e dell’esploratore
conseguendo la promozione a maggiore nel 1929. Lanzerotto Malocello e, capitano di vascello nel 1933, dopo un
Proseguì quindi in carriera al ministero, presso la direzio- periodo passato al Dipartimento militare marittimo della Spe-
ne delle armi e degli armamenti navali, con vari incarichi nel zia e presso il ministero, comandò per oltre due anni l’incrocia-
campo radioelettrico, tra cui capo sezione impianti radio da tore Zara, nel biennio 1935-1937. Promosso contrammiraglio
tenente colonnello (1933-1936) e capo divisione radiocomuni- a fine 1937, assunse il comando superiore della R. Marina in
cazioni da colonnello (1936-1940). Africa Orientale Italiana, a Massaua, che tenne per due anni.
Nel 1932 ottenne la libera docenza nelle cattedre di Costru- Nel gennaio 1940 assunse, ammiraglio di divisione, il
zioni elettromeccaniche e di Radiotecnica nella Università di comando della 1 Divisione navale, ove lo colse l’entrata in
a
Roma, in seguito a designazione “per chiara fama”. Promos- guerra dell’Italia (10 giugno 1940); prese parte alle battaglie di
so maggior generale nel 1940, fu nominato direttore genera- Punta Stilo e di Capo Teulada, meritando una croce di guerra
le delle armi e degli armamenti navali. Tenente generale nel al valore militare sul campo. Fu quindi comandante superiore
1941, all’armistizio dell’8 settembre 1943 si trovava a Roma: della R. Marina in Africa Settentrionale dall’aprile 1941 all’a-
rifiutò la collaborazione con le forze germaniche e della R.S.I. prile 1942, meritando dal governo germanico la gran croce al
e raggiunse il Sud, dove a Taranto si stava costituendo il nuo- merito dell’ordine dell’Aquila tedesca con stella e spade. Fu

