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               Pellion di Persano (vds.), che ebbe le due fregate ai suoi ordini   vo ministero della Marina. Intraprese pertanto un avventuroso
               nella campagna in Adriatico del 1861. Tali critiche si rivela-  viaggio, in parte a piedi, affrontando disagi di ogni genere e i
               rono in parte ingiustificate. Nell’aprile del 1861, integrato nei   pericoli conseguenti al transito attraverso la linea del fronte.
               ranghi della Regia Marina, fu nominato ispettore generale del   Fu immediatamente reintegrato nelle sue funzioni di diret-
               Corpo del genio navale, carica che tenne fino al 1880. Progettò   tore generale delle armi e degli armamenti navali, incarico che
               tre delle quattro fregate corazzate a elica classe “Principe di   tenne unitamente a quello di direttore generale della Marina
               Carignano” (Principe di Carignano, Principe Umberto e Mes-  mercantile fino al gennaio 1947, quando fu collocato a dispo-
               sina), navi già antiquate al momento dell’impostazione, come   sizione.
               peraltro la quarta – Conte Verde – progettata dall’ispettore De   Nel maggio 1948 fu posto in congedo assoluto.
               Luca, che furono probabilmente utili solo per pratica tecnica   Morì a Roma il 15 settembre 1971.
               dei cantieri navali della Foce di Genova e di Castellammare di
               Stabia. A parziale giustificazione va detto che mentre l’Italia
               era all’inizio della sua vita unitaria e stava cercando di dare   MATTEUCCI PELLEGRINO
               alla Marina una consistenza adeguata alle nuove esigenze na-  Ammiraglio di squadra, uffi-
               zionali, la tecnica delle costruzioni e degli armamenti navali   ciale e cavaliere dell’ordine mili-
               stava subendo un’evoluzione così rapida da sopravanzare le   tare di Savoia, croce di guerra al
               stesse unità in costruzione.                            valore  militare (tre  concessioni
                  Morì nel 1891.
                                                                       di  cui  una  sul  campo),  croce  al
                                                                       merito di guerra (tre concessio-
                                                                       ni),  grande  ufficiale  dell’ordine
               MATTEINI CARLO
                                                                       della  Corona  d’Italia,  commen-
                  Tenente  generale  del  Corpo                        datore dell’ordine coloniale del-
               delle armi navali, medaglia d’ar-                       la Stella d’Italia, commendatore
               gento  al  valore  militare,  grande                    dell’ordine dei santi Maurizio e
               ufficiale dell’ordine della Corona                      Lazzaro.  Comandante  in  guerra
               d’Italia, commendatore dell’ordi-                       di settori militari marittimi oltremare.
               ne dei santi Maurizio e Lazzaro,                           Nato a Bologna il 26 dicembre 1887, fu ammesso all’Acca-
               commendatore  dell’ordine  colo-                        demia Navale di Livorno nel 1905, conseguendo la nomina a
               niale della Stella d’Italia, grande                     guardiamarina nel 1909. Per essersi distinto durante le opera-
               ufficiale dell’ordine della Repub-                      zioni di soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto di Mes-
               blica  Italiana.  Direttore  generale                   sina del dicembre 1908 ricevette una medaglia di bronzo di be-
               delle armi e degli armamenti na-                        nemerenza. Prese parte, da sottotenente di vascello, imbarcato
               vali. Docente universitario.                            sulla nave da battaglia Napoli e poi sulla cannoniera Volturno,
                  Nato a Livorno il 16 gennaio 1898, fu ammesso nel 1913   alla guerra italo turca del 1911-1912, meritando una croce di
               all’Accademia  Navale al corso normale  di stato maggiore,   guerra al valore militare nello sbarco a Tobruch. Da tenente
               conseguendo la nomina a guardiamarina nel 1917. Partecipò   di vascello partecipò alla prima guerra mondiale sulle navi da
               alla prima guerra mondiale (1915-1918) da allievo imbarca-  battaglia Duilio e Napoli, e infine in comando di torpediniera,
               to su navi scuola e poi sulla nave da battaglia Andrea Doria.   ove meritò una croce di guerra al valore militare in azione a
               Promosso tenente di vascello nel 1921, seguendo il suo inte-  Durazzo (Albania).
               resse e la sua inclinazione per il servizio elettrico e le radio   Promosso capitano di corvetta nel 1922, nello stesso anno
               comunicazioni, nel 1926 transitò nel neo costituito Corpo delle   fu inviato quale addetto navale a Bucarest (Romania), fino al
               armi navali, assumendo l’importante incarico di vice direttore   1925. Capitano di fregata nel 1927, ebbe il comando della nave
               dell’Istituto radio elettrico di Livorno, che tenne fino al 1932,   appoggio sommergibili  Antonio  Pacinotti  e dell’esploratore
               conseguendo la promozione a maggiore nel 1929.          Lanzerotto Malocello e, capitano di vascello nel 1933, dopo un
                  Proseguì quindi in carriera al ministero, presso la direzio-  periodo passato al Dipartimento militare marittimo della Spe-
               ne delle armi e degli armamenti navali, con vari incarichi nel   zia e presso il ministero, comandò per oltre due anni l’incrocia-
               campo radioelettrico, tra cui capo sezione impianti radio da   tore Zara, nel biennio 1935-1937. Promosso contrammiraglio
               tenente colonnello (1933-1936) e capo divisione radiocomuni-  a fine 1937, assunse il comando superiore della R. Marina in
               cazioni da colonnello (1936-1940).                      Africa Orientale Italiana, a Massaua, che tenne per due anni.
                  Nel 1932 ottenne la libera docenza nelle cattedre di Costru-  Nel  gennaio  1940  assunse,  ammiraglio  di  divisione,  il
               zioni elettromeccaniche e di Radiotecnica nella Università di   comando della 1  Divisione navale, ove lo colse l’entrata in
                                                                                     a
               Roma, in seguito a designazione “per chiara fama”. Promos-  guerra dell’Italia (10 giugno 1940); prese parte alle battaglie di
               so maggior generale nel 1940, fu nominato direttore genera-  Punta Stilo e di Capo Teulada, meritando una croce di guerra
               le delle armi e degli armamenti navali. Tenente generale nel   al valore militare sul campo. Fu quindi comandante superiore
               1941, all’armistizio dell’8 settembre 1943 si trovava a Roma:   della R. Marina in Africa Settentrionale dall’aprile 1941 all’a-
               rifiutò la collaborazione con le forze germaniche e della R.S.I.   prile 1942, meritando dal governo germanico la gran croce al
               e raggiunse il Sud, dove a Taranto si stava costituendo il nuo-  merito dell’ordine dell’Aquila tedesca con stella e spade. Fu
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