Page 371 - Uomini della Marina 1861-1946 - Dizionario Biografico
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tre a Cecchi, a Maffei e Mongiardini persero la vita altri otto decorato di medaglia d’argento al valore di Marina. Frequentò
ufficiali, un marinaio graduato e due civili (vds. Ferdinando nel 1933 la Scuola di osservazione aerea di Taranto, imbarcan-
Maffei). do poi sulla nave appoggio aerei Giuseppe Miraglia. Promos-
In omaggio ai caduti fu eretto un monumento nel cimitero so tenente di vascello nel 1935, fu destinato alle squadriglie
monumentale del Verano a Roma, e nel 1938 fu loro dedicato idrovolanti della ricognizione marittima di Elmas (Cagliari), di
il sommergibile Lafolè, della classe “Adua”. Venezia e di Tobruch. Prese parte, imbarcato sulla nave appog-
gio sommergibili Antonio Pacinotti, alla guerra italo etiopica
del 1935-1936.
MONTAGNA ALESSANDRO Nel gennaio 1939 fu destinato in Cina, al battaglione
“San Marco”, prima come vice comandante e poi come co-
Capo silurista di 1 classe, me-
a
daglia d’oro al valore militare alla mandante. Promosso capitano di corvetta nel 1941, imbarcò
a
come comandante in 2 sulla nave coloniale Eritrea, dislocata
memoria, medaglia di bronzo al a Shangai e l’anno successivo assunse il comando della can-
valore militare, croce al merito di noniera Lepanto, stazionaria in Cina. L’armistizio dell’8 set-
guerra. tembre 1943 lo colse a Shanghai, dove ricevette dal capitano
Nato a Spezia il 4 agosto
1893, entrò volontario in Mari- di vascello Giorgio Galletti (vds.), addetto navale in Cina, le
clausole d’armistizio. Quale comandante navale più anziano
na nel 1909 e dopo la frequenza presente in sede, pur conscio delle gravi conseguenze da par-
del corso specialisti del C.R.E. fu te giapponese cui andava incontro, non esitò ad affondare la
classificato nel 1911 torpediniere propria unità e ad ordinare l’affondamento delle altre due navi
silurista. Prese parte alla campa- presenti: la cannoniera Ermanno Carlotto (comandante, tenen-
gna italo turca (1911-1912) a bor- te di vascello De Leonardis) e il transatlantico Conte Verde
do dell’incrociatore corazzato Pisa e alla prima guerra mon- (capitano di corvetta Ugo Chinca), che puntualmente esegui-
diale (1915-1918) prima imbarcato sull’incrociatore corazzato rono. Sottoposto a corte marziale insieme agli altri comandanti
Amalfi sul quale fu coinvolto nell’affondamento a opera di e a tutto il personale, sfuggì alla pena di morte solo perché il
sommergibile nemico e successivamente, 2° capo silurista, su difensore convinse la corte che gli italiani si erano comportati
altre unità, meritando la croce al merito di guerra. Partecipò da veri soldati, ottemperando agli ordini del loro governo. Fu
alle operazioni militari in Spagna (1936-1937) imbarcato sul quindi internato in un durissimo carcere e poi in un altrettanto
a
sommergibile Toti nel grado di capo silurista di 1 classe.
L’entrata in guerra dell’Italia nel secondo conflitto mondia-
le (10 giugno 1940) lo colse a bordo dell’incrociatore corazza- Copertina del volume dedicato dalla consorte
to San Giorgio dislocato a Tobruch, dove si distinse per un’ar- all’ammiraglio Morante.
dita operazione di recupero di materiale da unità sinistrate,
meritando la medaglia di bronzo al valore militare. Alla caduta
della piazza, il 22 gennaio del 1941, attaccata da terra da forze
britanniche, deciso l’autoaffondamento dell’unità, si adoperò
fino all’estremo sacrificio per accelerare le relative operazioni,
incurante degli scoppi e degli incendi che stavano devastan-
do la nave, finché investito da una vicina deflagrazione cadde
scomparendo in mare.
Per la sua ardita e temeraria azione gli fu conferita la me-
daglia d’oro al valore militare alla memoria e a suo nome fu
intitolato lo stadio sportivo del Dipartimento della Spezia.
MORANTE GIUSEPPE
Ammiraglio di divisione, medaglia d’argento al valore mi-
litare, medaglia d’argento al valore di Marina, croce al merito
di guerra (tre concessioni), ufficiale dell’ordine della Repub-
blica Italiana. Osservatore d’aereo.
Nato a Benevento il 19 maggio 1909, fu ammesso all’Ac-
cademia Navale di Livorno nel 1925, conseguendo la nomina a
guardiamarina nel 1930. Dopo il primo imbarco sulla nave da
battaglia Duilio, fu destinato, sottotenente di vascello, sull’e-
sploratore Luca Tarigo, a bordo del quale l’8 aprile 1932, nel
Mar Tirreno, si rese protagonista di un ardito quanto marina-
resco intervento di salvataggio di tre naufraghi caduti in mare
da altra unità in condizioni di mare grosso. Per tale azione fu