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376 Uomini della marina 1861-1946
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187 Squadriglia idrovolanti della ricognizione marittima. Nel ammesso all’Accademia Navale di Livorno nel 1918, conse-
1931 imbarcò sul sommergibile Enrico Toti e quindi sul Balil- guendo la nomina a guardiamarina nel 1923. L’anno seguente
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la con l’incarico di ufficiale in 2 . Durante l’imbarco meritò la imbarcò sull’esploratore Libia diretto in Estremo Oriente, ove
medaglia d’argento al valore di Marina per un difficile, ardito nel 1925 assunse il comando di una compagnia del battaglio-
intervento agli organi di governo del battello in condizioni me- ne italiano in Cina. Rimpatriò l’anno seguente, continuando
teorologiche estreme. l’imbarco su unità sottili e conseguendo la promozione a te-
Promosso capitano di corvetta nel 1936, ebbe prima il co- nente di vascello nel 1928. Dopo la specializzazione nel servi-
mando del sommergibile Fratelli Bandiera, poi il comando zio artiglieria dal 1929 al 1935 fu imbarcato sugli incrociatori
militare della nave ospedale Cesarea, impegnata nel trasporto Bari, Trieste e Armando Diaz come primo direttore del tiro,
e cura dei feriti nel corso del conflitto italo etiopico, e quindi assolvendo poi gli obblighi di comando sul cacciatorpediniere
alla Spezia il comando della locale squadriglia M.A.S. Parte- Giovanni Acerbi.
cipò nell’aprile del 1939 allo sbarco a Valona nel corso della Capitano di corvetta nel 1937 e capitano di fregata nel 1940,
conquista dell’Albania, meritando la medaglia d’argento al fu comandante della torpediniera Procione e della squadriglia,
valore militare. Capitano di fregata alla vigilia dell’entrata in quindi capo servizio artiglieria della 2 Squadra navale, ove fu
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guerra dell’Italia nel secondo conflitto mondiale (10 giugno colto dall’entrata dell’Italia in guerra (10 giugno 1940). Nel
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1940), ebbe il comando della 2 Flottiglia M.A.S. di Augusta, dicembre dello stesso anno assunse l’incarico di capo servizio
partecipando a numerose missioni di guerra nel Canale di Sici- artiglieria della Squadra navale (dal maggio 1942 denominata
lia e nel Mediterraneo centrale, meritando nell’ottobre 1940 la Forze navali da battaglia), che tenne fino al 1° settembre 1943.
medaglia di bronzo al valore militare. All’armistizio dell’8 settembre 1943 si trovava a Genova
Nel luglio del 1942 passò al comando del nuovo cacciator- designato comandante dell’ufficio allestimento. Rimase in ter-
pediniere Bombardiere, che durante la scorta a un convoglio ritorio occupato dalle forze germaniche, presentandosi al cen-
per la Tunisia il 17 gennaio del 1943 fu silurato e affondato da tro raccolta Marina di Roma dopo la liberazione della città (4
sommergibile britannico; prodigandosi nel tentativo di salvare giugno 1944), venendo inviato in comando dell’incrociatore
il timoniere, rimasto imprigionato fra le lamiere della plancia, leggero Pompeo Magno. Fu quindi destinato a Marina Roma e
in tale altruistico slancio trovò eroica morte. all’Ufficio del segretario generale della Marina, conseguendo
La medaglia d’oro al valore militare suggellò il suo corag- la promozione a capitano di vascello nel 1948.
gioso comportamento e il sacrificio della vita. Comandante delle Forze navali costiere a Venezia nel
1951-1952, quindi capo di stato maggiore aggiunto del coman-
do delle forze navali (1952-1953) e poi capo di stato maggiore
MURZI NICOLA
del comando in capo del Dipartimento militare marittimo di
Ammiraglio di squadra, me- Napoli (1953-1954).
daglia di bronzo al valore mi- Ispettore delle scuole C.E.M.M. dal 1954 al 1957, con il
litare (due concessioni), croce grado di contrammiraglio dal 1956, quindi capo di stato mag-
di guerra al valore militare (due giore del comando del Mediterraneo centrale (Napoli) dal 1957
concessioni), croce al merito di al 1960. Promosso ammiraglio di divisione nel 1960 e ammi-
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guerra (due concessioni), uffi- raglio di squadra nel 1962, fu comandante della 1 Divisione
ciale dell’ordine Corona d’Italia, navale (1961-1962), comandante in capo del Dipartimento mi-
cavaliere dell’ordine dei santi litare marittimo di Taranto (1963-1966), e poi di Napoli (1966-
Maurizio e Lazzaro, cavaliere di 1967), abbinato al comando NATO del Mediterraneo centrale
gran croce dell’ordine della Re- e alla carica di presidente del Consiglio superiore delle Forze
pubblica Italiana. Armate.
Nato a Marciana Marina Collocato in ausiliaria per raggiunti limiti di età nel 1967,
(Livorno) il 25 ottobre 1904, fu morì a Marciano Marina il 22 dicembre 1990.