Page 422 - Uomini della Marina 1861-1946 - Dizionario Biografico
P. 422
422 Uomini della marina 1861-1946
a
d’argento di 2 classe per lavori utili alla Marina e un attestato marittimo e i rifornimenti dell’Italia in guerra edito a Roma
di benemerenza in premio del suo Studio sui timoni per le navi nel 1929, La guerra marittima dell’Italia, edito a Milano da
nuovo tipo. Dopo un lungo imbarco sulla nuova nave da batta- Corbaccio nel 1934 e Comandante Bonamico. Il problema ma-
glia Dante Alighieri, all’entrata in guerra dell’Italia nel primo rittimo dell’Italia, Edizioni Roma, del 1937. Sono da ricordare
conflitto mondiale (24 maggio 1915), fu chiamato all’incarico anche le sue opere storiche: la ponderosa L’opera della Mari-
di aiutante di bandiera del capo di stato maggiore della Marina, na in Eritrea e Somalia, Tipografia del Provveditorato dello
viceammiraglio Paolo Thaon di Revel (vds.), che tenne per soli Stato, Roma, 1929, redatta in collaborazione con il capitano di
cinque mesi, dovendo espletare il periodo di comando navale. fregata Luigi Ferrando; L’interessamento della Regia Marina
In comando di torpediniere (1915-1917) eseguì audaci imprese ai problemi dell’Adige e del Garda, Milano, Società italiana
contro la costa nemica in Alto Adriatico, meritando una meda- per il progresso delle scienze, 1930; D’Annunzio combattente
glia di bronzo e una croce di guerra al valore militare. al servizio della Regia Marina, Roma, Officina Poligrafica Ita-
Successivamente, capitano di corvetta in comando della liana, 1931; Il Grande Ammiraglio Paolo Thaon di Revel, To-
Squadriglia M.A.S. di Porto Levante (1917-1918) nella laguna rino, Editrice Italiana, 1936 e ultimo, solo per data di edizione,
veneta, portò a termine numerose missioni, prendendo parte il trattato La guerra sui mari (sec. XIX e XX) Bologna, nelle
alla difesa di Grado e ad azioni di disturbo contro le avanguar- edizioni Zanichelli, 1940. Numerosissimi anche i suoi scritti
die austriache, riuscendo a ritardarne l’avanzata, azioni per le sulla Rivista Marittima e sull’Italia marinara.
quali meritò la medaglia d’argento al valore militare. Imbar-
cato poi quale comandante sul cacciatorpediniere Giovanni
Acerbi, continuò attività bellica sulla costa istriana, dalmata e POLACCHINI ROMOLO
nelle isole adiacenti, mettendo in luce qualità militari e perizia Ammiraglio di squadra (r.o.),
marinaresca per le quali ebbe la croce di cavaliere dell’ordine cavaliere dell’ordine militare di
militare di Savoia e una croce di guerra al valore militare. Savoia, medaglia d’argento al
Negli anni seguenti, capitano di fregata nel 1921 e di va-
scello nel 1927, ebbe vari incarichi a terra intercalati da periodi valore militare, croce di guerra
al valore militare (due conces-
di imbarco: addetto allo stato maggiore della Marina a Roma sioni, una sul campo), croce al
(1919-1922), capo di Gabinetto del sottosegretario di Stato merito di guerra (sei concessio-
a
per la Marina (1922-1923), comandante in 2 della corazzata ni), commendatore dell’ordine
Duilio (1923-1924), capo dell’Ufficio Storico, incarico che in della Corona d’Italia, cavaliere
varie riprese mantenne fino al 1929, abbinandovi anche l’in- dell’ordine dei santi Maurizio e
carico nell’ultimo periodo di direttore della Rivista Marittima; Lazzaro, cavaliere dell’ordine
comandante del cacciatorpediniere Guglielmo Pepe e poi del della Repubblica Italiana. Som-
Giuseppe Sirtori (1925-1926), dell’esploratore Quarto e capo mergibilista. Comandante in
di stato maggiore della Divisione speciale (1929-1930), infine guer ra di forze navali subacquee in settore oltremare.
comandante della corazzata Andrea Doria (1930-1932). Nel Nato a Spezia (al tempo provincia di Genova) il 20 maggio
1933, a Venezia, capo di stato maggiore del comando militare 1897, fu ammesso nel 1911 all’Accademia Navale di Livorno,
marittimo autonomo dell’Alto Adriatico, fu collocato in au- conseguendo nel 1915 la nomina a guardiamarina. Partecipò
siliaria per limiti di età. Richiamato successivamente in tem- alla prima guerra mondiale (1915-1918) nei gradi di ufficiale
poraneo servizio, fu messo a disposizione del ministero delle subalterno imbarcato su unità maggiori, fra le quali le navi da
Comunicazioni venendo promosso nel 1938 contrammiraglio battaglia Dante Alighieri e Andrea Doria, meritando la prima
e in seguito, 1941, a seconda guerra mondiale in corso, ammi- delle croci al merito di guerra. Tenente di vascello nel 1918
raglio di divisione e collocato a riposo. già imbarcato sul sommergibile H 3 compì alcune missioni in
Si spense a Roma il 4 luglio 1961. Adriatico prima della fine della guerra, dando inizio al lungo
Da capo dell’Ufficio Storico ebbe modo di studiare e met-
tere a punto il proprio pensiero sull’evoluzione del potere ma- periodo di imbarco sulle unità subacquee che caratterizzò la
sua carriera con brevi intervalli su navi di superficie e in desti-
rittimo, dando alle stampe numerose pubblicazioni per conto nazioni a terra. Il primo imbarco sui sommergibili durò fino al
dello stato maggiore, di alcune delle quali fu anche autore. 1927, durante il quale – 1923 – ebbe il comando prima dell’N
Molto importante lo sviluppo delle sue proposizioni sul potere 6 e quindi di altri battelli della stessa classe seguiti da altri
marittimo fra le due guerre mondiali, ponendo in vivo il pro- delle classi “F” e “X”. Nel 1924 fu destinato per un anno a
blema delle comunicazioni marittime nel caso di un conflitto. terra presso la difesa marittima della Maddalena, per ritornare
Con una acuta disamina applicata alla valutazione delle espe- subito dopo in mare al comando dei sommergibili X 2 e H 1,
rienze belliche del primo conflitto mondiale, soprattutto affe- con una breve interruzione (quattro mesi) di comando della
renti le soluzioni tecniche adottate per la salvaguardia del traf- torpediniera costiera 69 PN.
fico dei rifornimenti marittimi, anticipò di quasi un ventennio Capitano di corvetta nel 1927 e capitano di fregata nel
e in maniera estremamente efficace i veri contorni operativi di 1932, ebbe destinazioni a terra presso il Dipartimento militare
quei compiti che la Marina italiana sarebbe stata chiamata ad marittimo di Taranto e il comando Marina di Castellammare di
assolvere per alimentare la battaglia sui vari fronti extrametro- Stabia, intervallate da periodi di imbarco sui nuovi incrociato-
politani nella seconda guerra mondiale. ri leggeri Giovanni delle Bande Nere, Alberto di Giussano e,
Illuminanti a tale proposito le opere del trittico Il potere