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504 Uomini della marina 1861-1946
comando di torpediniere, prese parte alla prima guerra mon- STAGNARO GEROLAMO
diale (1915-1918) al cui termine, nel corso delle successive Tenente di vascello di complemento, capitano di lungo cor-
conquiste adriatiche, fu anche comandante di Marina a Lissa. so, medaglia d’oro al valore di Marina, croce di guerra al valo-
Capitano di corvetta nel 1919, fu destinato dapprima al co-
mando militare marittimo di Sebenico e quindi presso la di- re militare, ufficiale dell’ordine della Corona d’Italia.
Nato a Sestri Levante (Genova) il 10 maggio 1885 da fa-
rezione dell’arsenale di Spezia, venendo poi imbarcato sulla miglia di marinai, frequentò l’Istituto nautico di Camogli, con-
nave reale Trinacria; nel 1925, capitano di fregata, dopo varie seguendo il diploma di capitano di lungo corso nel 1906. Fece
destinazioni a terra e a bordo, fu nel 1930-1931 in comando le prime esperienze di navigazione sul veliero Enrico, della
dell’esploratore Antoniotto Usodimare, col quale partecipò alle casata degli Stagnaro, passando poi al Lloyd italiano e quindi
operazioni di appoggio alla prima crociera aerea atlantica Ita- alla Società Transatlantica Italiana.
lia-Brasile del generale di squadra aerea Italo Balbo, ministro Durante la prima guerra mondiale fu chiamato alle armi nel
della Regia Aeronautica. Capitano di vascello a fine 1931, fu 1916 quale sottotenente nell’Arma di fanteria, ma nel gennaio
dapprima in comando del deposito C.R.E.M. di Pola e quindi 1918 fu trasferito in Marina con il grado di guardiamarina di
delle locali scuole, incarico che mantenne fino al 1934 per poi complemento, imbarcato sulla corazzata Regina Elena. Nell’a-
essere trasferito al comando dell’incrociatore Raffaele Cador- gosto 1919 fu dispensato dal servizio attivo, durante il quale
na. In comando della nave da battaglia Duilio nel 1935-1936, meritò una croce di guerra al valore militare.
fu successivamente destinato al comando della base navale di Ritornò alla Società Transatlantica come 1° ufficiale a bor-
Tobruch e quindi, dopo un breve periodo quale comandante do di transatlantici e nel 1923, sul Giuseppe Verdi, fu prota-
del comando Marina di Napoli, contrammiraglio, fu nominato gonista del salvataggio dell’equipaggio del piroscafo italiano
governatore del possedimento dell’Egeo a Rodi. Montello, affondato in Atlantico il 17 gennaio 1923. Infatti,
Da ammiraglio di divisione, 1938, partecipò con la 1 Di-
a
visione navale nell’aprile del 1939 alle operazioni navali per assunto il comando di una lancia a remi, vincendo il mare tem-
pestoso, riuscì a raggiungere la nave pericolante e a prendere
l’occupazione dell’Albania, e successivamente, 1940, fu co- a bordo i naufraghi: superate le difficoltà ancor più gravi del
mandante militare marittimo della Sardegna, dove fu colto ritorno, li trasse felicemente a salvamento. Per il mirabile spi-
dall’entrata in guerra dell’Italia nel secondo conflitto mondiale rito di altruismo e di abnegazione e per l’alta perizia marinare-
(10 giugno). Subito prima dell’invasione della Grecia (28 otto- sca esperita nella coraggiosa impresa, fu insignito di medaglia
bre) fu inviato a Durazzo come comandante militare marittimo d’oro al valore di Marina.
in Albania, prendendo parte al conflitto italo greco e alle opera- Fu, nel seguito della carriera, comandante di transatlantici,
zioni contro la Iugoslavia. tra cui il Nazario Sauro, il Dante Alighieri, il Leonardo da Vin-
Nel corso del conflitto la sua opera si estrinsecò nel mi-
glioramento della situazione ricettiva dei porti albanesi, opera ci. Quando la Società Transatlantica nel 1928 fu sciolta, passò
al comando di navi mercantili. Dal 1932 al 1937 fu coman-
pienamente riconosciuta dallo stesso capo del governo Benito dante dell’Elettra, la nave su cui Guglielmo Marconi (vds.)
Mussolini, che gli tributò un encomio riconoscendone ufficial- conduceva i suoi esperimenti. Passato alle dipendenze del Mo-
mente il brillante operato. Tale suo impegno meritò la nomina a nopoli banane comandò, tra le altre, la Ramb I e la Ramb IV, la
cavaliere dell’ordine militare di Savoia. quale nell’aprile 1941, a seconda guerra mondiale in corso, fu
Ammiraglio di squadra a fine 1941, fu inviato alla Spezia
quale comandante superiore del C.R.E.M. e resse l’impegna- sequestrata in Eritrea dalle forze britanniche, che la trasforma-
rono in nave ospedale.
tivo incarico in maniera brillante non trascurando di dare il
massimo sviluppo all’applicazione delle previdenze a favore
dei caduti e dei prigionieri. All’armistizio (8 settembre 1943)
a Viareggio, dove era stato spostato il suo comando, rifiutò di
collaborare con le autorità della R.S.I. venendo perseguitato e
due volte incarcerato, finché dopo la liberazione della località
– 18 settembre 1944 – ripreso il servizio, fece parte della com-
missione per la riammissione in servizio degli ufficiali collo-
cati in congedo assoluto per motivi razziali. Successivamente,
quale decano degli ammiragli, fu il primo presidente del Con-
siglio superiore di Marina, e nell’ottobre del 1945 fu collocato
in posizione ausiliaria.
Morì a Roma il 25 giugno 1948.
Persona di arguto ingegno e di fine umorismo, lasciò una
raccolta di aneddoti e storielle di quadrato che non mancano di
entusiasmare generazioni di gente di mare facendo rivivere la
vita di bordo attraverso piacevoli, sottili e briosi quadretti: A
poppavia del jack ed altre… Historie, pubblicato in prima edi-
zione dall’Accademia Navale nel 1951 e riedito dall’Ufficio
Storico della Marina Militare nel 1997. Gerolamo Stagnaro (a destra) 1° ufficiale del piroscafo
Giuseppe Verdi, qui con il comandante. Gennaio 1923.

