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542 Uomini della marina 1861-1946
italiana furono i quattro incrociatori leggeri della classe “Con- tore delle costruzioni ed allestimento e collaudo nuove navi.
dottieri” tipo “Di Giussano”, da lui progettati come derivazio- Il 24 luglio 1940, dopo poco più di un mese dall’entrata
ne del lavoro del maggiore generale Giuseppe Rota (vds.) di in guerra dell’Italia, assunse l’incarico di comandante del set-
esploratori da 5000 t, che risultarono di maggiore armamento tore militare marittimo di Tobruch (Cirenaica). Pose tutta la
e di elevata velocità. Maggiore generale nel 1923, a fine anno sua energia e competenza professionale nel perfezionare le
promosso generale vice ispettore e quindi generale ispettore fortificazioni della base e quando, nel corso della battaglia, le
nel 1925, fu sempre al vertice del Comitato progetti navi, ca- preponderanti forze britanniche divennero pressanti, impartì i
rica di rilievo durante la quale maturarono i progetti di rinno- provvedimenti più idonei a sostenere l’urto e con il suo esem-
vamento e potenziamento della linea navale nazionale, in par- pio seppe animare la difesa fino all’estremo. Tobruch cadde il
ticolare degli incrociatori classe “Zara”. Tra questi meritevole 22 gennaio 1941, dopo che le forze dell’Esercito avevano già
di menzione è quello da lui elaborato tra la fine degli anni ’20 abbandonato la piazzaforte. Diede ordine di distruggere tutti
e l’inizio dei ’30 di una nave portaerei dalle moderne caratte- gli impianti della base, ordinò l’affondamento dell’incrocia-
ristiche. Purtroppo il progetto, come quello degli altri autori, tore corazzato San Giorgio, ancorato a difesa nella rada, e il
non ebbe seguito per ragioni di scelta politica. brillamento del deposito munizioni. Mentre i carri armati si
Collocato in ausiliaria nel 1934, morì a Roma il 22 gennaio avvicinavano fece inviare dalla stazione radiotelegrafica l’ulti-
1939. mo saluto alla Marina e poco dopo fu catturato da un ufficiale
Il generale Vian appartiene a quella schiera di validi pro- australiano senza che vi fossero state trattative di resa. Per il
gettisti italiani che fra le due guerre mondiali modellò e diede suo comportamento nel corso della battaglia di Tobruch fu ci-
sostanza ai corposi programmi di rimodernamento e potenzia- tato nel bollettino di guerra, decorato della croce di cavaliere
mento della linea navale nazionale. dell’ordine militare d’Italia ed ebbe la promozione ad ammira-
glio di divisione per merito di guerra dal novembre 1941.
Fu quindi avviato ad Alessandria e poi in campo di pri-
VIETINA MASSIMILIANO gionia in India, prima a Premnagar e poi a Dehra Dun. Rien-
trò a Taranto il 12 dicembre 1945. Promosso ammiraglio di
Ammiraglio di squadra, cava-
liere dell’ordine militare d’Italia, squadra dal maggio 1945, fu comandante del Comando mili-
tare marittimo autonomo di Venezia nel 1946-1947, e quindi
croce di guerra al valore militare, comandante in capo del Dipartimento militare marittimo della
croce al merito di guerra (due con- Spezia fino al febbraio 1950, quando fu collocato in ausiliaria
cessioni), ufficiale dell’ordine dei per limiti d’età.
santi Maurizio e Lazzaro, grande Si spense a Roma il 12 maggio 1967.
ufficiale dell’ordine della Corona
d’Italia, grande ufficiale dell’or-
dine della Repubblica Italiana. VIGLIERI ALFREDO
Comandante in guerra di settore
militare marittimo oltremare. Ammiraglio di squadra (r.o.),
Nato a Montignoso (Massa cavaliere dell’ordine militare
Carrara) l’11 febbraio 1887, fu d’Italia, medaglia di bronzo al
ammesso nel 1906 all’Accademia valore militare, croce di guerra
Navale di Livorno, conseguendo la nomina a guardiamarina al valore militare, croce al meri-
nel 1910. Prese parte alla guerra italo turca del 1911-1912 im- to di guerra, ufficiale dell’ordine
barcato sulle navi da battaglia Benedetto Brin ed Emanuele della Corona d’Italia, cavaliere
Filiberto e sull’incrociatore Amerigo Vespucci. Nel corso del dell’ordine dei santi Maurizio e
primo conflitto mondiale (1915-1918), già tenente di vascello, Lazzaro, grande ufficiale dell’or-
fu imbarcato sul cacciatorpediniere Indomito, distinguendosi dine della Repubblica Italiana.
in molte azioni, meritando una croce di guerra al valore mili- Trasvolatore polare.
tare e un encomio, e quindi sulle navi da battaglia Ammiraglio Nato a Sarzana (al tempo
di Saint Bon e Caio Duilio. provincia di Genova) il 2 luglio
Nel dopoguerra fu in comando di torpediniere 1921-1922, 1900, fu ammesso all’Accademia Navale di Livorno nel 1914,
fu quindi destinato all’Istituto idrografico e all’Accademia conseguendo la nomina a guardiamarina nel 1919. Ancora
Navale. Capitano di corvetta nel 1923 e capitano di frega- allievo prese parte al primo conflitto mondiale imbarcando
ta nel 1927. Dopo una destinazione alle Scuole C.R.E.M. di durante le campagne estive del 1916, 1917 e 1918 sulla nave
Pola ebbe il comando dell’esploratore Augusto Riboty e della scuola Flavio Gioia. Nel dopoguerra effettuò un periodo d’im-
squadriglia. Capitano di vascello nel 1933, fu comandante del- barco su unità adibite al dragaggio e nel 1923-1924 sulla nave
la base navale di Venezia e poi comandante dell’incrociatore idrografica Ammiraglio Magnaghi, impegnata per rilievi in
a
Eugenio di Savoia e capo di stato maggiore della 7 Divisione Mar Rosso ed Oceano Indiano. Promosso tenente di vascello
navale (1937-1938). Fu quindi capo di stato maggiore del Di- nel 1924, imbarcato sull’incrociatore corazzato San Giorgio,
partimento militare marittimo della Spezia e, promosso con- prese parte alla campagna in Cina del 1925.
trammiraglio nel dicembre 1938, assunse l’incarico di Ispet- Nel 1928 fu prescelto, ancorché senza precedente esperien-

