Page 57 - Uomini della Marina 1861-1946 - Dizionario Biografico
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di ripristino dell’efficienza. ’60, mentre nel 1936, dopo molte insistenze, fu aperta una
Belloni, conclusa questa fase, sempre per interessamen- scuola di sommozzatori (il termine fu coniato da lui), nono-
to dell’ammiraglio Thaon di Revel, fu inviato alla Spezia stante venisse chiusa dopo un anno di attività.
per prendere in consegna un nuovo sommergibile, il Galileo Ma il secondo conflitto mondiale era alle porte, e nell’a-
Ferraris, perché lo dotasse del suo sistema di fuoriuscita, ma gosto del 1940, richiamato in servizio, Belloni assunse a Li-
quando il battello fu operativo la guerra era giunta al termine, vorno la direzione di una scuola sommozzatori, nella quale
a
facendo decadere l’esigenza. Dopo un periodo avventuroso si formarono tutti gli operatori subacquei della 10 Flottiglia
trascorso in Mar Rosso proprio con il sommergibile Galileo M.A.S., rimanendo per tutta la durata della guerra consulente
Ferraris, ottenuto in affitto dalla Marina per adibirlo alla pe- tecnico dell’unità d’assalto con il compito di studiare anche
sca delle perle con l’impiego del suo sistema di fuoriuscita di quanto avesse attinenza ai problemi tecnici della vita dell’uo-
palombari, nel 1921 fu costretto a rinunciare all’impresa per mo sott’acqua.
il fallimento della banca che lo aveva finanziato; rientrato in Promosso nel 1942 capitano di corvetta, cominciò a studia-
Italia, acquistò dalla Marina tre vedette destinate al disarmo re e perfezionare i nuovi sommergibili tascabili classe “CA”,
con l’idea di destinarle, una volta adattate, ai collegamenti ma- che erano destinati a sostituire gli S.L.C. (siluri a lenta corsa)
rittimi tra i porti egiziani e quelli della Palestina, del Libano e in azioni che si andavano progettando al di fuori del Mediter-
della Siria. Trascorso qualche anno con soddisfazione anche raneo; l’armistizio dell’8 settembre lo colse alla Spezia nella
economica, rientrò in Italia e si dedicò alle sue ricerche nel sede della 1 Flottiglia mentre decideva di rimanere con il co-
a
campo dei dispositivi subacquei, con specifico riferimento a mandante Borghese (vds.) nella R.S.I., allo scopo di portare
quelli che consentivano il salvataggio degli equipaggi dei som- a compimento la costruzione e le prove dei “CA”. Coinvolto
mergibili affondati. in un incidente stradale nel corso del quale riportò fratture,
Tale attività di studio e di esperimenti era quanto mai reale, dimesso dall’ospedale, ma ancora in cattive condizioni fisiche,
perché nel periodo tra il 1922 e il 1928 si verificarono parecchi seguì i mezzi d’assalto che erano stati dislocati a Venezia. Qui
gravi sinistri fra unità subacquee con dolorose perdite di vite fu arrestato dai partigiani alla fine di aprile del 1945 e, affidato
umane. I sommergibili nazionali sperimentarono alcuni siste- agli alleati, fu rinchiuso in campo di concentramento.
mi di salvataggio e tra questi, con successo, la “vasca” e il Breve fu la sua prigionia, in quanto il capitano di corvetta
“cappuccio” individuale (un autorespiratore a campana d’aria) Lionel Crabb della Royal Navy e il maggiore statunitense Mar-
di Belloni, ma non tutti in Marina mostrarono fiducia nelle sue zullo, che avevano una grandissima stima per gli uomini dei
proposte; a dimostrazione della loro validità fu costretto a im- mezzi d’assalto italiani, lo liberarono e gli offrirono di aprire a
piegare come cavie due sue figliole ancora in tenera età (nove Venezia una stazione sperimentale subacquea, proposta subito
e cinque anni), che si immersero a pochi metri di profondità accolta con entusiasmo a condizione che tutti gli impianti e le
e ritornarono tranquillamente in superficie. Il successo fu tale attrezzature alla fine dell’attività passassero alla Marina italia-
che anche l’inglese Davis, inventore dell’omonimo respirato- na. La condizione fu accettata, e Belloni, ritrovata la maggior
re, gli fece pervenire i suoi complimenti. parte dei suoi uomini, si dedicò al pericoloso lavoro della bo-
La “vasca Belloni” si basava sulla compensazione della nifica del fondale marino, rimanendo vittima di un ennesimo
pressione interna con quella esterna: nel battello si formava incidente durante un’immersione a settanta metri. Aveva ormai
una camera d’aria dalla quale il personale munito di “cappuc- sessantaquattro anni.
cio Belloni” o di respiratore poteva mettersi in salvo con una Finito tale lavoro, lasciata la Marina, dopo aver subito un
breve immersione prima della risalita in superficie. Le prime processo di discriminazione a seguito del quale venne sotto-
prove a bordo dell’F.17 nel 1929, e soprattutto quelle sul Toti posto alla sospensione disciplinare dal grado per 12 mesi, poi
l’anno successivo, andarono al di là delle più rosee previsioni, condonata, si trasferì a Cavi di Lavagna (Genova), dove conti-
e sia la “vasca” sia il “cappuccio” furono subito adottati dalla nuò i suoi studi subacquei.
Marina. Morì a Genova il 9 marzo 1957. Scomparve un uomo ec-
Alla Scuola sommergibili di Taranto una “vasca Belloni” cezionale per inventiva, carattere, forza d’animo e dedizione
da esercitazione rimase in servizio fino alla metà degli anni alla Marina.
Il sommergibile Argonauta, al cui comando Angelo Belloni tentò
nel 1914 l’impiego contro gli Imperi Centrali.